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8 febbraio 2018 - Sul blocco della Cina all’importazione di materiali recuperabili Assocarta risponde a Unirima.

Nella lettera Assocarta ricorda che il settore cartario sta seguendo l’evolversi della situazione in Cina con i competenti uffici dell’amministrazione italiana, e che la stessa coinvolge non solo l’Italia, ma l’Europa e tutto il mondo.

Nella stessa lettera Assocarta ricorda che, molte volte in passato, si è verificato il caso opposto:  cioè l’accelerazione della domanda di materiali recuperabili (ivi inclusa della carta da riciclare) da parte della Cina che, per periodi abbastanza lunghi,  ha innalzato i prezzi in maniera spropositata fino a mettere in discussione l’operatività di molti impianti industriali di riciclo della carta che non riuscivano addirittura ad approvvigionarsi.

A riprova della complessità della situazione Assocarta cita il caso dell’industria cartaria che si sta confrontando con un rialzo esorbitante dei prezzi delle fibre vergini che ha un notevole impatto sui costi, ma che non viene riconosciuto dai clienti e dalla distribuzione.

Assocarta indica una misura da adottare a breve e cioè consentire lo stoccaggio delle carta da riciclare per periodi più lunghi.

Se vi fossero, infine, degli interventi per completare la filiera del recupero degli scarti del riciclo, ci sarebbe maggiore certezza e un accelerazione degli investimenti in capacità di riciclo in Italia, che pure comunque ci sono e vanno avanti, pur tra mille difficoltà burocratiche e di contesto.

La lettera si conclude con una rassicurazione: l’industria cartaria italiana continua a fare il suo mestiere e cioè quello di riciclare circa 5 milioni di tonnellate di carta ogni anno (con un incremento registrato in quest’ultimo anno).

Per maggiori informazioni: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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