Per produzione e consumi interni la ripresa dei primi mesi sta rallentando, mentre appare in accelerazione l’export che tocca un nuovo livello record e resta l’elemento trainante dell’industria cartaria.
Rispecchiando quanto si osserva a livello macroeconomico, gli andamenti relativamente positivi dei principali indicatori del settore evidenziati nel primo trimestre stanno gradualmente rallentando.
La produzione cartaria, dopo un primo trimestre in miglioramento del 3,4% rispetto ai volumi dell’analogo periodo 2013, ha visto un secondo trimestre molto meno dinamico (+0,9%) e livelli vicini a quelli di un anno prima in luglio-agosto (-0,2%). Nel complesso degli 8 mesi la variazione è del +1,6% rispetto al gennaio-agosto 2013.
Il combinato andamento dei volumi prodotti e venduti e dei prezzi, tornati a scendere su base trimestrale, permette di valutare un fatturato dei primi 8 mesi in sensibile frenata (+0,2% sull’analogo periodo 2013) rispetto al trimestre invernale (+3.3%).
Dal lato della domanda, l’indagine e le risultanze ufficiali confermano ancora una volta il fondamentale contributo della componente estera, in accelerazione tra primo e secondo trimestre dell’anno a fronte del progressivo rallentamento di quella interna. L’export resta quindi l’elemento trainante dell’attività produttiva del settore e stabilisce un nuovo record per il periodo con performance positive più o meno generalizzate ai diversi comparti.
Le sensazioni espresse dal campione di imprese cartarie interpellate per l’indagine congiunturale della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica sul trimestre luglio-settembre 2014 sono improntate come di consueto alla cautela, ma con qualche elemento di pessimismo in più rispetto all’indagine condotta a fine marzo.
Alla base delle maggiori cautele, che in alcuni casi interessano anche la domanda estera, si intravedono aspettative certamente in peggioramento sia con riferimento a dinamiche strettamente pertinenti al settore ed alla filiera di cui fa parte, che relative al contesto economico nazionale ed europeo. In presenza delle evidenti difficoltà nel mercato interno, forti timori riguardano la competitività dei prodotti nazionali, messa a rischio dall’incontrollato aumento dei costi energetici, sia a causa dell’esplosione degli oneri parafiscali su energia elettrica e gas, sia per effetto di quanto previsto dall’art.24 del dl 91/2014 che penalizza la cogenerazione ad alto rendimento obbligando al pagamento del 5% del valore degli oneri sull’energia consumata in sito.
Dal lato dell’offerta occorre pertanto correggere la stortura dell’art. 24 e prevedere un drastico intervento dell’Unione Europea che spinga i governi a creare un’unione dell’energia finalizzata ad un’unica tariffa energetica comune a tutti i settori energivori.
Per rivitalizzare la domanda interna, il settore e la filiera cui lo stesso appartiene ritengono improrogabili misure quali la defiscalizzazione della pubblicità incrementale su giornali e periodici: la pubblicità su carta continua a perdere terreno anche nel 2014 (-9,8% nei primi 9 mesi) dopo i ridimensionamenti presentati ormai da tempo.
Occorre inoltre prevedere detrazioni per promuovere i consumi culturali (libri, riviste e quotidiani).