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CON IL “TAGLIABOLLETTE” AUMENTANO I COSTI ENERGETICI DELL’AUTOCONSUMO IN COGENERAZIONE IN MANIERA INSOSTENIBILE E SI PENALIZZA IL BASSO IMPATTO AMBIENTALE.

BASTA!: I COSTI ENERGETICI VANNO RIDOTTI AGENDO SULLE INEFFICIENZE REALI.

 18 giugno 2014 - “Se per ridurre le bollette delle PMI nel “Tagliabollette” si introdurrà il pagamento dei corrispettivi di trasporto, distribuzione e degli altri oneri sull’autoconsumo di energia elettrica in cogenerazione ad alto rendimento e basso impatto ambientale, per i nostri imprenditori cartari significherà un ulteriore e ingiustificato aumento dei costi energetici. Penalizzazione che va ad aggiungersi alla più salata bolletta energetica d’Europa e che comporterà crisi aziendali e inevitabili ricadute occupazionali” è con queste parole che il Presidente di Assocarta, Paolo Culicchi, ha aperto l’Assemblea Pubblica (“Diamo energia alla carta”) tenutasi oggi a Roma, presso Civita, in Piazza Venezia 11.

 

Il costo dell’energia in Italia, che incide sul valore aggiunto dell’industria cartaria per oltre il 35% (con punte del 50%), è fino a tre volte quello tedesco e due volte quello francese. E nonostante ciò in questi due Paesi, con vari provvedimenti, si continua a fare una politica industriale per promuovere il manifatturiero” spiega Paolo Culicchi ”In Italia, invece, la stessa tipologia di cliente paga circa 140 €/MWh, che potrebbe scendere a 110 €/MWh qualora avesse il diritto di prendere il massimo sconto previsto dall’articolo 39. I costi accessori della bolletta dell’energia elettrica nel loro complesso (oneri di sistema e trasporto) sono circa 60 €/MWh, almeno pari a quello dell’energia se non addirittura superiore.”

E aggiunge ancora “La vera questione è quella di ridurre i costi energetici per tutti.In quale modo? Ci sono diverse aree di inefficienza nel mercato elettrico che possono essere rimosse o fortemente ridotte con effetti positivi per tutte le categorie di consumatori, PMI ed energivori. Ad esempio, il ruolo dell’Acquirente Unico. Nel 2014, con un mercato reale che esprime un valore medio di 52 Euro/MWh annui (peraltro in discesa) gli acquisti dell’AU segnano ancora 80 Euro/MWh! Un’altra voce su cui agire è l’incremento dei costi di distribuzione, che incidono per oltre 600 milioni annui. Altro tema è la Sicilia: nel 2013 ha rappresentato un maggior costo per il sistema per oltre 500 milioni di Euro.”

Un appello, quello del Presidente di Assocarta, avvalorato anche dall’esperienza aziendale di Michele Bianchi, AD DS Smith Paper Italia, intervistato durante l’assemblea da Simone Spetia di Radio 24 nella sessione “Un altro pianeta – L’Italia e l’Europa a confronto, un’esperienza aziendale”, che ha evidenziato come l’ulteriore aumento del divario del costo dell’energia rispetto a Germania e Francia comporterà una perdita del posizionamento della carta italiana all’estero. “Per le aziende del nostro comparto il costo dell’energia incide in Italia per il 34% e in Germania del 19%” sottolinea Bianchi, che aggiunge “Qualche giorno fa la Francia ha tagliato del 50% i costi di trasporto per gli energivori sulla base degli extraprofitti delle società di distribuzione”.

Tema quello dell’energia ampiamente dibattuto grazie agli ospiti all’assemblea Guido Bortoni, Presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico, Marcella Panucci DG di Confindustria e Marco Mensink DG di CEPI la Federazione dell’industria cartaria europea.

E nonostante la incerta fase dell’economia italiana e globale la carta italiana segna nei primi quattro mesi del 2014 un +1,5% in termini produttivi e un +1,2% in fatturato rispecchiando qualche segnale di crescita intercettato dal nostro sistema produttivo in questo avvio 2014” spiega Culicchi. A fronte di buone performance delle carte per imballaggio(+3,6%) sono ancora le carte grafiche a registrare un -1,2% mentre le carte per usi igienico e sanitari si collocano di poco al di sotto dello 0,8% nel primo quadrimestre 2014. E a consuntivo del 2013, se il settore ha chiuso con una sostanziale tenuta dei valori del 2012 con una produzione di 8,5 milioni di tonnellate (-0,6% vs 2012) e un fatturato di 6,8 miliardi di Euro (+0,5% vs 2012) è grazie alla buona performance dell’export (43,8% della produzione). Si è pur sempre lontani dal picco produttivo del 2007 pari a oltre 10 milioni di tonnellate. Dal 2007 al 2013 sono stati chiusi ben 30 siti produttivi con un taglio di circa 3.000 addetti mentre, nello stesso periodo, nella filiera allargata della carta, grafica e stampa, si sono persi 40.000 unità posti di lavoro diretti.

Le cartiere italiane sono infrastrutture presenti sul territorio che immettono nell’ambiente un materiale rinnovabile e al contempo contribuiscono a riciclarlo per circa il 60%: in Europa un giornale avviato al riciclo torna in produzione in 7 giorni una scatola, in ondulato in 14 giorni. Ma per realizzare un’Economia Circolare, occorre un sistema efficace di Riciclo Equivalente con regole omogenee per evitare il dumping ambientale e sociale da parte delle imprese extra UE che ad oggi operano al di sotto degli standard ambientali e sociali europei.

Per maggiori informazioni:

Comunicazione e Ufficio Stampa Assocarta

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