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26 febbraio 2015 - Nasce a Roma, con una ambizione internazionale, ‘PaperOnly’, la società editrice dedicata esclusivamente alle edizioni su carta. Creata da Gabriele Cirieco, presentata oggi a margine dell’evento “Senza lettura non c’è crescita” promosso presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica da Acimga, Aie, Anes, Argi, Asig, Assocarta, Assografici e Fieg, PaperOnly si fonda sull’idea che per un migliore approfondimento e per una migliore esperienza di lettura, la carta sia la vera ed irrinunciabile scelta di qualità.

 

26 febbraio 2015 - Nasce a Roma, con una ambizione internazionale, ‘PaperOnly’, la società editrice dedicata esclusivamente alle edizioni su carta. Creata da Gabriele Cirieco, presentata oggi a margine dell’evento “Senza lettura non c’è crescita” promosso presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica da Acimga, Aie, Anes, Argi, Asig, Assocarta, Assografici e Fieg, PaperOnly si fonda sull’idea che per un migliore approfondimento e per una migliore esperienza di lettura, la carta sia la vera ed irrinunciabile scelta di qualità.


La questione, in un’epoca di dilagante uso del digitale, sta assumendo sempre maggiore rilievo. “importanti studi di livello internazionale dimostrano – dice il fondatore Cirieco - che chi studia ama e preferisce la carta, per il migliore utilizzo e personalizzazione che ne può fare, e che l’apprendimento che deriva dallo studio su carta è nettamente migliore di quello che risulta dalla lettura del digitale. Una recente ricerca norvegese, svolta a Stavanger ha messo in luce questo fenomeno. La neuroscenziata Maryanne Wolf inoltre, nel 2008 già aveva detto che la lettura digitale fa perdere la capacità di lettura profonda. Anche la linguista Naomi Baron scrive queste cose nel suo testo sul destino della lettura nell’era digitale, a valle della ricerca condotta dalla American University di Washington. Ed è di settembre scorso la ricerca del Washington Post che ci dice che solo il 9% degli studenti universitari si affida agli ebook. Il 25% di loro preferisce invece i libri cartacei.”.   

“Ma non c’è solo il tema della didattica – continua il fondatore - con PaperOnly mi voglio rivolgere anche a chi ama vivere al meglio, conservare e ricordare le emozioni che certi racconti e determinati autori ci regalano. Non c’è dubbio che sfogliare un libro letto, con un appunto o una data, regala un’emozione irresistibile.  Quello è un mondo che non possiamo perdere, anche perché come ammoniscono gli stessi padri di internet – per esempio Vint Cerf, Chief Evangelist di Google – con il solo digitale, rischiamo di lasciarci dietro un deserto. Senza la carta perderemmo una parte importante della storia di noi stessi e della storia del mondo. Per ora l’unico supporto in grado di attraversare i secoli infatti è la carta - prosegue Cirieco -. Personalmente, io amo annotare su ogni mio libro, la data ed il luogo d’acquisto e poi anche il periodo della lettura. Sono piccole cose che riportano in superficie un universo di sensazioni, che solo la carta può conservare”.

“Con PaperOnly vogliamo entrare in contatto con nuovi autori, italiani e non, che insieme a noi credono che la loro storia, che l’emozione che hanno messo nella loro opera debba circolare solo su carta. Il primo passo che stiamo affrontando è quello di creare in Europa una rete di librerie che abbiano il ‘corner PaperOnly’, dove i lettori potranno avere accesso a opere che deliberatamente non saranno su digitale, ma solo su carta. E dove i librai potranno offrire qualcosa che solo loro potranno avere, riportando - speriamo - più lettori nelle librerie.”

“Questa non è una operazione ‘contro’ – conclude Gabriele Cirieco - ma una operazione ‘per’: per la cultura, per la crescita, per la tutela dell’apprendimento e delle sensazioni profonde legate alla lettura. Il digitale è ormai inarrestabile ed è un processo utilissimo ed essenziale in tanti campi, come sappiamo, e noi stessi lo utilizzeremo per il marketing e per la comunicazione. Ma l’uomo deve essere intelligente e saggio abbastanza da saper riconoscere le aree in cui, all’onda d’urto della tecnologia ci si può anche sottrarre, per mantenere un sapore forte delle cose che durano e non solo quello passeggero di una foto fatta con una meravigliosa macchina digitale, che però scaricheremo su un computer, senza che nessuno possa vederla nella nostra casa e senza che amici e famiglia possano averla tra le mani. Come dice Derrick de Kerchove, il sociologo belga-canadese, la comunicazione su internet assomiglia sempre più alla divulgazione orale: rischia di scomparire senza lasciare traccia. E nemmeno una emozione, aggiungo io”.

Gabriele Cirieco: 44 anni, fondatore ed amministratore di Strategic Advice, si occupa da 16 anni di relazioni istituzionali e comunicazione strategica.

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