Resta confermato il lento, parziale recupero di produzione e fatturato. Le elevate quotazioni di cellulose e maceri impongono alle cartiere revisioni dei listini, compatibilmente con le condizioni offerte dal mercato. Sempre fondamentali misure per contenere i costi energetici.
I risultati ufficiali relativi ai primi 9 mesi dell’anno mostrano livelli produttivi in miglioramento dell’ 8,6% rispetto ai depressi volumi di un anno prima. Per i 10 mesi, sulla base di indicazioni provvisorie per ottobre, il miglioramento è valutato intorno all’8% rispetto al gennaio-ottobre 2009, periodo che aveva evidenziato una perdita di volumi del 13,4% sul 2008.
Le quotazioni medie dei prodotti del settore presentano, nella sintesi del campione d’indagine, nuovi recuperi nel terzo trimestre, rispetto al trimestre precedente ed ai ridottissimi livelli di un anno prima, peraltro più contenuti di quelli evidenziati dall’indagine di fine giugno. Tali dinamiche, determinate dalla necessità di recuperare gli elevati costi di approvvigionamento delle materie prime, si riflettono sul fatturato del settore che per la sintesi dei primi 10 mesi dell’anno presenta un miglioramento prossimo al 14% rispetto all’analogo periodo 2009, che a sua volta aveva fatto rilevare una caduta tendenziale del 18% sul 2008.
Anche dal lato della domanda appaiono confermati dall’indagine di fine settembre recuperi rispetto ai depressi livelli del 2009 e un migliore andamento della componente estera rispetto a quella interna.
Nel complesso, gli ordini totali, in miglioramento rispetto al secondo trimestre 2009, restano però mediamente al di sotto dei valori rilevati per il periodo dal 2002.
Riguardo alle previsioni a breve, sulla base anche di quanto emerso da una consultazione rapida delle imprese del panel congiunturale per collaborare all’indagine della Federazione della Filiera della Carta e della Stampa, le attese degli interpellati circa gli andamenti a breve di fatturato ed ordini riflettono un clima di crescente cautela caratterizzato da una netta prevalenza di attese di stazionarietà per tutti gli indicatori; il bilancio tra ottimisti e pessimisti appare comunque sempre positivo, in particolare con riferimento ai rapporti con l’estero.
Continuano ad accomunare gli intervistati i timori collegati principalmente ai livelli raggiunti dalle quotazioni delle materie prime fibrose ed energetiche.