“La carta” spiega Medugno “è un materiale che ha saputo sviluppare sia il ciclo biologico che quello tecnologico meritandosi quindi di essere considerato, a tutti gli effetti, un bio-materiale circolare che si caratterizza, rispetto ad altri suoi diretti competitors, per rinnovabilità, biodegradabilità e compostabilità”. “Lo sforzo di tutta la filiera è quello di lavorare per rendere le “foreste urbane” migliori con sistemi adeguati e standard di riciclabilità come il nuovo metodo Aticelca MC 501-2017” conclude Medugno.
“L’industria cartaria e grafica, nonostante le caratteristiche ambientali della carta, viene spesso indicata come la principale responsabile della distruzione delle foreste, mentre i fatti dimostrano il contrario. L’84% della cellulosa impiegata in Italia è dotata di certificazione forestale sostenibile (es. FSC o PEFC) e proviene da foreste Europee che risultano in crescita: tra il 2005 e il 2015 (dato FAO 2005-2015) le foreste europee sono cresciute di 44.000 kmq, un’area corrispondente a oltre 1.500 campi da calcio al giorno. www.naturalmenteioamolacarta.it” spiega Massimo Ramunni Vice Direttore Assocarta intervenuto ieri al Forum.
Un luogo comune da sfatare - secondo la ricerca “Carta e ambiente. Sfatiamo i luoghi comuni” https://beewpblob.blob.core.windows.net/cartagrafica/2019/06/Two-Sides-Italia-Survey-2019-Assemblea-v02.pdf, realizzata da Two Sides in otto Paesi europei, fra cui l’Italia - è l’idea che la superficie forestale europea dal 2000 ad oggi si sia ridotta, credenza assolutamente contraria alla verità che nel nostro Paese resiste presso l’80% degli interpellati, mentre nella realtà il patrimonio boschivo cresce proprio grazie all’intervento dell’industria della carta come dimostrato dai dati FAO.
*= La materia prima principale della nostra industria è costituita per il 55% da carta da riciclare (detta anche macero) e tale percentuale rappresenta il tasso di circolarità (il rapporto tra materiali riciclati e uso complessivo delle materie prime) più alto d’Europa (si veda grafico sotto riportato) con punte dell’80% nell’imballaggio, un fiore all’occhiello per il nostro Paese.