Si stima che la carta potrebbe sostituire il 25% degli imballaggi a base di materiali fossili e che, grazie alle nuove capacità in corso di avvio, il riciclo potrebbe crescere ancora, passando dalle attuali 10 tonnellate al minuto ad oltre 12.
“E’ imprescindibile però che sia prevista una nuova impiantistica per recuperare gli scarti del riciclo” secondo Poli. “In questo senso il Dlgs n. 216 /2020, all’art. 198 bis prevede un Piano Nazionale per la gestione dei rifiuti per la redazione di piani di settore concernenti i rifiuti derivanti dal riciclo e dal recupero dei rifiuti stessi, l’individuazione di flussi omogenei di rifiuti funzionali e strategici per l’economia circolare e di misure che ne possano promuovere ulteriormente il loro riciclo. Un buon quadro di riferimento anche per le proposte da presentare in ambito Recovery Fund” aggiunge Poli.
L’EoW carta e cartone deve essere destinato a essere utilizzato per scopi specifici, una condizione che è ben chiarita dal decreto che all’art. 4, e poi in Allegato 2, che indica a questo proposito la manifattura di carta e cartone ad opera dell’industria cartaria (ed eventualmente altre industrie che utilizzino lo standard UNI EN 643).
Secondo l’art. 205 bis del Dlgs n. 116/2020 (che ha recepito la direttiva rifiuti 851) proprio al momento dell’immissione nel ciclo industriale verrà misurato l’obiettivo di riciclaggio.
Infine, un ultimo commento sugli incendi dei rifiuti: “Siamo preoccupati in quanto danneggiano la filiera della raccolta e del recupero, inclusi le cartiere che sono i riciclatori industriali” conclude Poli.