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 E’ indispensabile però che sia prevista una nuova impiantistica per recuperare gli scarti del riciclo della carta. In questa direzione il Dlgs n. 216 /2020, all’art. 198 bis prevede un Piano Nazionale per la gestione dei rifiuti per la redazione di piani di settore concernenti i rifiuti derivanti dal riciclo e dal recupero dei rifiuti stessi, l’individuazione di flussi omogenei di rifiuti funzionali e strategici per l’economia circolare e di misure che ne possano promuovere ulteriormente il loro riciclo. Un buon quadro di riferimento anche per le proposte da presentare in ambito #RecoveryFund riguardanti l’#EconomiaCircolare.

A questo proposito aggiunge Medugno “A parte gli investimenti in nuove capacità di riciclo, con un quadro adeguato, il settore potrebbe mettere in cantiere la produzione di biometano dai fanghi*, riducendo sia le emissioni di CO2 e che di oltre 200.000 tonnellate la quantità di fanghe prodotti. Riguardo agli scarti del riciclo** i nuovi progetti da mettere in cantiere potrebbero ridurne la quantità di 125.000 t l’anno”.

Il nuovo EoW carta e cartone potrà essere un’ulteriore leva per migliorare la quantità e la qualità del riciclo in quanto destinato a essere utilizzato per scopi specifici, una condizione che è ben chiarita dal decreto che all’art. 4, e poi in Allegato 2, che indica la manifattura di carta e cartone ad opera dell’industria cartaria.

Proprio al momento dell’immissione nel ciclo industriale verrà misurato l’obiettivo di riciclaggio secondo quanto previsto dall’art. 205 bis del Dlgs n. 116/2020.

Infine, un commento sugli incendi dei rifiuti: “Non riguardano le cartiere e come settore siamo molto preoccupati in quanto danneggiano non solo i riciclatori industriali, ma l’intera la filiera della raccolta e del recupero” conclude Medugno.

 

 

*In settore cartario italiano ha in cantiere sette progetti per la produzione di bio-metano da fanghi per un valore economico di circa 14.700.000 €.

Il vantaggio ambientale derivante dalla produzione di bio-metano da fanghi è costituito dalla riduzione di emissioni di CO2 (11.500 tonnellate - dato parziale su 4 progetti) e di rifiuti (10.000 tonnellate).

Tale tecnologia ha una parziale applicabilità nel settore in quanto dipende dalla natura e dalle caratteristiche dei fanghi reflui.

Ad ogni modo, il settore registra emissioni dirette e indirette di CO2 pari a 5,5 milioni di tonnellate l’anno. Applicando questa tecnologie al 50% del settore si avrebbe una riduzione di 80.000 tonnellate CO2 l’anno e 200.000 tonnellate di rifiuti.

 

**Il settore cartario italiano ha in cantiere undici progetti per il recupero degli scarti del riciclo per un valore economico totale di circa 50.935.000 €.

I vantaggi ambientali collegati a tali progetti sono la riduzione dei rifiuti avviati a smaltimento: 19.000 tonnellate di fanghi di depurazione e 58.700 tonnellate di scarti di pulper, oltre alla riduzione delle emissioni di CO2 per effetto delle sostituzione di fonti fossili.

La parziale applicabilità di questa tecnologia nel settore è legata alla natura stessa dei processi. Il settore cartario italiano produce 250.000 tonnellate di scarti di pulper l’anno. Applicando queste tecnologie al 50% del settore si otterrebbe una riduzione di 125.000 tonnellate di rifiuti l’anno.

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