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 Il settore è pronto a cogliere le opportunità nell’ottica del #Recovery Fund in quanto il bilancio ambientale presentato scatta una fotografia con indicatori di prestazione ambientale in miglioramento che potrebbero ulteriormente progredire se vi fosse un contesto normativo favorevole all’impresa e alla sua competitività sui mercati.

 “Si può fare di più” spiega Poli “perché il settore ha ancora delle sfide importanti da affrontare ma serve un contesto normativo favorevole. Per questo insieme a Legambiente chiediamo al Governo supporto per progredire nel processo di decarbonizzazione: non vediamo una unica soluzione, il settore ha bisogno di infrastrutture per rendere questa transizione graduale e sostenibile economicamente”.

 “I numeri sulla sostenibilità dell’industria della carta testimoniano il forte impegno delle imprese nell’economia circolare, driver strategico sia per la tutela dell’ambiente che per lo sviluppo economico. Serve supportare i comparti industriali attraverso l’introduzione di norme e procedure autorizzative semplici ed efficienti e la realizzazione di impianti per il riciclo ed il recupero di rifiuti. Serve inoltre incentivare gli investimenti in innovazione, indirizzati alla decarbonizzazione e all’uso efficiente delle risorse naturali e rendere economicamente vantaggiosi e appetibili i materiali derivanti dalle operazioni di riciclo”. Così Maria Cristina Piovesana, Vice Presidente di Confindustria per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Ricerca nel corso della presentazione del Rapporto di Assocarta.


“Eccellenza per qualità e quantità del riciclo dei materiali, il settore cartario ha saputo ritagliarsi un ruolo di leadership nel panorama dell’economia circolare in Italia e i numeri del nuovo rapporto ambientale ne sono una conferma. Un primato che va certamente consolidato e che, forte dei risultati raggiunti nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani e degli scarti produttivi, deve confrontarsi con nuove sfide, dall’innovazione alla produzione e utilizzo di energie rinnovabili, come il biometano. Sfide cui la politica è chiamata a dare risposte all’altezza – sottolinea il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani - Nel pieno della discussione sul Recovery Plan, è tempo di semplificare la normativa per le autorizzazioni, implementare il decreto End of Waste su carta e cartone e realizzare gli impianti per poter rendere la filiera sempre più circolare e libera dalle fonti fossili: un obiettivo, quest’ultimo, che ci vede in prima linea in una cammino comune con Assocarta”.

 

Oltre alla necessità di progredire nella riduzione di emissioni di CO2 le proposte di politica industriale del settore per una economia ancora più circolare, riassunte nella seconda parte del Rapporto, riguardano:

 

- il miglioramento dell’efficienza energetica per il quale è necessario sostenere tecnologie efficienti come la cogenerazione e ridare forza a meccanismi di incentivazioni che hanno dimostrato di esser ein grado di dare un forte impulso all’efficientamento.


- approvvigionamento di fonti sostenibili: l’industria ha finora trainato lo sviluppo della gestione sostenibile delle risorse forestali e continuerà a farlo, con l’invito ad usare carta riciclata anche per utilizzi alimentari come nel resto d’Europa per favorire l’utilizzo dell’eccesso di macero disponibile;

 

- incremento della capacità di riciclo: sostenere la presenza di imprese che riciclano sul territorio nazionale e garantire l’accesso ai mercati dei prodotti riciclati, vecchi e nuovi, sono l’unica garanzia di mantenimento e incremento della circolarità;

 

-ulteriore miglioramento della qualità della raccolta differenziata: punto ancora debole del sistema di riciclo,

 

- valorizzare gli scarti del riciclo: principale ostacolo al riciclo, ricordiamo che non è un rifiuto “causato” dall’industria ed è necessario favorire nuove forme di riciclo di materia attraverso la ricerca di nuove tecnologie, l’investimento in nuovi impianti e l’accesso al mercato dei prodotti così ottenuti, garantendo nel frattempo ogni altra forma di recupero, anche energetico, che possa rappresentare un’alternativa allo smaltimento in discarica

 

- valorizzazione dei fanghi per la produzione di biometano: opportunità per favorire il recupero e la decarbonizzazione, serve il supporto alla creazione di nuovi impianti di compostaggio, anche in ottica di decarbonizzazione;

 

- quadro normativo coerente, dall’EoW alla promozione del regime dei sottoprodotti, fino al rimuovere gli ostacoli posti da una normativa nazionale sulle acque ormai obsoleta e incoerente con il quadro normativo europeo che ostacola gli obiettivi di riduzione dell’impiego di risorse idriche

 

 

 

 

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