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“Gli investimenti del settore sono fortemente indirizzati verso la produzione di imballaggio che fa uso prevalente di carta da riciclare. Questo ci fa capire l’importanza, per un distretto industriale, del dialogo con il territorio sul tema della raccolta della carta e della sua qualità e l’importanza di infrastrutture per il trattamento di rifiuti di processo - che nascono nella misura di 1:16 nell’utilizzo di carta da riciclare – la cui produzione dipende in gran parte dalle frazioni non fibrose della raccolta”.

Negli anni abbiamo “perso” una capacità di produzione di carte grafiche di circa un milione e mezzo di tonnellate riconvertita alla fabbricazione di carta per  imballaggio. Tale fenomeno di riconversione (avvenuto un po' in tutta Europa) ha comunque portato a un aumento del riciclo della carta a livello nazionale. Il comparto imballaggio è un esempio di eccellenza con un tasso di riciclo dell’87%, obiettivo raggiunto con anticipo rispetto all’obiettivo UE dell’85% nel 2030.

Il settore svolge un ruolo primario nell’economia circolare e nello sviluppo sostenibile con un indice di circolarità dello 0.79 in una scala da 0 a 1 secondo i criteri internazionali. Stiamo lavorando sulla percentuale mancante dello 0.21 legata alla migliore gestione dei nostri rifiuti che vorremmo gestire in modo diverso con infrastrutture e termovalorizzatori adeguati.

“L’introduzione della nozione di ambiente nella costituzione (Articoli 9 e 41) deve essere indirizzata non solo alla mera protezione, ma anche a promuovere lo sviluppo sostenibile, che implica anche la realizzazione di infrastrutture per chiudere il ciclo del riciclo delle filiere industriali” afferma Medugno.

“Stiamo lavorando sul tema della decarbonizzazione: abbiamo recentemente firmato un accordo con CIB Consorzio Italiano Biogas per considerare altre prospettive energetiche come l’introduzione progressiva del biometano nei nostri impianti di cogenerazione che ad oggi funzionano a gas naturale. La carta in Italia è il secondo materiale più raccolto e riciclato, il primo per raccolta sono i rifiuti organici, per questo auspichiamo l’utilizzo di quest’ultimi anche per produrre bioenergia” conclude Medugno.

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