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“In questi giorni stiamo raccogliendo i dati sul settore a livello nazionale sulle fermate o sulle riduzioni già decise e effettuate per scattare una istantanea di un settore dislocato su tutta la penisola con circa  150 stabilimenti che hanno prodotto nel 2021 oltre 9,6 milioni di tonnellate (+12.5% su 2020) generando un fatturato di 8,18 miliardi di Euro in aumento del 28,6% sul 2020. Incremento che riflette il tentativo di recuperare almeno parte degli ingenti rincari delle materie prime fibrose e di gas, energia e trasporti. Le cartiere italiane si stanno misurando con un peso della solo bolletta del gas sul fatturato aumentato del 400% solo nel 2021/2020, ma dall’inizio del 2022 il dato è molto peggiorato”

Ad oggi, le fermate e le riduzioni di produzione dipendono anche dalla tipologia di carta prodotta e dal mercato di riferimento.

“Su quanto, ci sembra, sia stato deciso ieri in Europa apprezziamo le azioni  riguardanti le necessità di stoccaggi in comune di gas e la diversificazione delle fonti che avranno impatti strutturali nel medio periodo, contenute nella bozza di documento Joint European Action” afferma ancora Poli.

“Vanno però immediatamente prese delle misure compensative per i rialzi dei costi energetici a favore delle imprese energivore, pure previste dal Joint European Action.  Ad esempio,  misure immediate in grado di “anticipare” i benefici degli stoccaggi in comune e della diversificazione degli approvvigionamenti alle imprese, oltre alla  sospensione del mercato della CO2”.

Con le cartiere si sta bloccando l’intera filiera, per la produzione di imballaggi, di carte igieniche sanitarie, di carte medicali, di carte grafiche per l’editoria e l’informazione, oltre all’economia circolare e al riciclo della carta.

Infine, nel Joint European Action si fa riferimento anche al biometano. A questo proposito vanno immediatamente sbloccati gli incentivi per la produzione dello stesso da avviare nella cogenerazione negli impianti industriali come 

previsto dalla Direttiva RED II. Anche questo significa diversificare l’approvvigionamento.

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