L'industria cartaria italiana è 2° produttore di carta e cartone in Europa, dopo la Germania, con il 10,2% dei volumi complessivi dell’area. È leader assoluto nella produzione di carte per uso domestico, igienico e sanitario con il 20,4% dei volumi europei, 2° nelle carte da involgere e 3° nel complesso delle carte e cartoni per imballaggio. L'industria italiana delle macchine per printing e converting è tra le prime al mondo, con una quota di mercato che si attesta intorno al 10%. L'industria cartotecnica trasformatrice italiana è 2° in Europa per fatturato, con una quota percentuale del 17,4%.
Una filiera industriale fortemente radicata sul territorio che si distingue per investimenti e impegno profusi nel miglioramento continuo del riciclo sia in termini di raccolta che di impiego della carta da riciclare utilizzata nei processi produttivi.
“Nel 2023 la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia è cresciuta di quasi il 3% rispetto al 2022 e ha raggiunto la quota record di oltre 3,7 milioni di tonnellate. Un andamento che si riflette positivamente anche sul tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici che arriva al 92,3%, in netto anticipo sugli obiettivi UE al 2030 (85%)” spiega Montalbetti.
“In attesa degli atti delegati, il framework regolatorio europeo definito dal regolamento PPWR rappresenta una best practice del sistema industriale e politico italiano che ha visto tutti gli attori della filiera carta e stampa concorrere all’obiettivo comune di affermare un modello di riciclo Made in Italy nell’ambito di un regolamento che, nella sua prima formulazione, non lo prevedeva” afferma Carlo Montalbetti DG Comieco.
La cornice regolatoria europea apre una prospettiva di paper substitution rispetto ai materiali di origine fossile che spinge le aziende a investire nell’innovazione e nell’ecodesign che propone soluzioni di imballaggio sempre più separabili e riciclabili.
“La sostenibilità della carta da riciclare quale materia prima strategica per la filiera carta e stampa si inserisce in un più ampio contesto di competitività dove è importante il riciclo di prossimità e prezzi energetici allineati agli altri paesi europei in una fase di transizione green dove l’industria sta fortemente investendo sulla decarbonizzazione in linea con gli obiettivi UE” conclude Bianchi.