“Un segmento industriale - circolare, sostenibile (oltre 85% di riciclo nell’imballaggio) e terzo produttore europeo - che sta cercando la via della decarbonizzazione dove tecnologicamente possibile (e le reti lo consentono) – spiega Poli - ma avere l’energia elettrica anche da fonti rinnovabili che costa più della Spagna, della Francia e della Germania è insostenibile e inaccettabile”.
Quello del caro bollette è un tema essenziale per l’Italia che diventa esiziale nel momento in cui cambiano gli equilibri geopolitici, dazi inclusi.
Le soluzioni normative per azzerare tale differenziale sono state messe a punto dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, e sono disponibili e pronte per essere adottate.
Tre gli interventi:
- il rimborso dei corrispettivi dei costi di trasporto a monte del punto di entrata nella rete italiana
- l’introduzione di un servizio di “liquidità” che prevede l’offerta a prezzi prossimi a quelli del TTF di Amsterdam con quantità sufficienti a coprire via LNG e gasdotti dal sud le importazioni più competitive.
“Due soluzioni per togliere una “gabella” sul prezzo del gas al TTF di Amsterdam nonostante che il 95% del gas provenga da Sud” evidenzia Poli.
Un terzo intervento:
- le procedure semplificate per l’estrazione del gas per il rilascio dei titoli minerari.
Si tratterebbe di misure che avrebbero l’obiettivo di snellire le procedure per l’estrazione del gas a livello nazionale anche per le concessioni. Quello italiano, estratto con le migliori tecnologie e non con il fracking nordamericano.










