Eventi e news
Nell’ambito delle iniziative volte a rafforzare il legame tra Museo e Scuola quale momento integrante del processo formativo, l‘Associazione Italiana dei Musei della Stampa e della Carta – AIMSC, in collaborazione con l’ENIPG – Ente Nazionale per l’Istruzione Professionale Grafica e l’Associazione Francesco Griffo da Bologna sono liete di invitarvi a partecipare al Bando di Concorso per l’ideazione di un manifesto mirato a valorizzare l’opera di Francesco Griffo da Bologna, figura importante nella storia del disegno dei caratteri da stampa, e la progettazione di un gadget originale, in carta e/o cartone, di dimensioni contenute, che i Musei potranno distribuire in occasione di manifestazioni ed eventi. Il concorso, alla sua terza edizione, è aperto alle Scuole Grafiche, Licei Artistici, Istituti Tecnici e Professionali a indirizzo grafico. Possono partecipare studenti singoli o in gruppo di classe. In ogni caso vincerà la classe o la scuola di appartenenza. Gli elaborati dovranno essere inviati alla Segreteria AIMSC entro il 20 aprile 2016, unitamente al modulo d’iscrizione e alla liberatoria, debitamente compilati. La spedizione dovrà essere fatta per posta.
Ulteriori dettagli sono indicati nel link al bando qui sotto riportato. In particolare, a pagina 9, è presente un link (www.griffoanniversary.com/griffo-materiali) che avvia lo scaricamento di una cartella di 46,9 MB contenente la biografia di Griffo e una serie di immagini di caratteri, illustrazione di libri, informazioni su Aldo Manuzio e strumenti per l’incisione e la composizione a mano, utili per progettare il manifesto e/o il gadget.
http://www.aimsc.it/bando-di-concorso-i-maestri-della-tipografia-francesco-griffo-da-bologna
10 dicembre 2015 - L’industria cartaria italiana è fortemente preoccupata dal possibile riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina. Tale riconoscimento metterebbe a repentaglio sino a 15 mila posti di lavoro diretti nel settore cartario europeo (secondo lo studio dell’Economic Policy Institute) e almeno un migliaio di posti di lavoro nel nostro Paese. “Se venissero meno i dazi antidumping davanti a situazioni di palese concorrenza sleale, non ci sarebbero più misure rapide ma lunghe istruttorie quando ormai è troppo tardi per reagire” ha dichiarato Massimo Medugno DG Assocarta in una intervista pubblicata oggi su Il Sole24Ore a firma di Laura Cavestri. Seguici su @ASSOCARTA
Si è tenuto l'11 dicembre u.s., presso l’Università Europea di Roma, l’incontro sul tema “La rivoluzione francescana dalla Laudato Si'“ con padre Raniero Cantalamessa, predicatore dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; Gianfranco Marocchi, presidente del Consorzio Idee in Rete; e Massimo Medugno,direttore di Assocarta.
Durante il suo intervento padre Raniero Cantalamessa ha approfondito tre temi circa il cantico della creature: come nacque, la sua struttura e gli insegnamenti che se ne possono trarre rapportandoli ai tempi attuali. Ci racconta quindi come “nell’anno 1224, l’ultimo della vita terrena di Francesco, accadde che il santo, pieno di atroci dolori, si rifugiò a San Damiano, presso Chiara e le sorelle.
Una notte che era giunto all’estremo delle forze si rivolse al Signore che lo confortò facendogli vedere quale sarebbe stato il premio delle sue sofferenze e dandogli la certezza della sua salvezza eterna.”
Riconciliato con i suoi patimenti, in un impeto di gioia spirituale, riferirà dunque ai fratelli che lo assistevano l’intenzione di rendere lode a Lui componendo una nuova Lauda del Signorein dedica alle sue creature. A tal proposito, padre Cantalamessa ci fa sapere che la grande novità del Cantico sta nel fatto che Francesco scelse di scriverlo in volgare italiano, per renderlo comprensibile a quante più strati sociali possibili.
Per quanto riguarda invece la struttura del Cantico, “Francesco non si è certo preoccupato di darne una al suo cantico, eppure è evidente l’esistenza nel cantico di una certa struttura”, sostiene il predicatore, così spiegando: “Scendendo da Dio lo sguardo di Francesco si sofferma sulle creature che stanno in cielo: il sole, la luna, le stelle, l’atmosfera con i suoi fenomeni.”Da lì, il Cantico inizia a porre l’attenzione sulla terra con tutto ciò che la riempie e l’abbellisce. “Si sa che in un primo momento il Cantico si arrestava qui. Una circostanza storica indusse Francesco ad aggiungere quasi subito la strofa sul perdono”.
Solo un passaggio mancava per terminare l’opera e fu così che Francesco, sentendo avvicinarsi l’ora delle morte, proprio di sorella morte scrisse nella sua ultima strofa. “Francesco ricorda l’ineluttabilità della morte, ma soprattutto evoca la terribile possibilità della morte seconda (Ap 20,6).
Questa è l’unica che merita davvero il nome di morte, perché non è un passaggio, ma uno stato; è un eterno morire, un precipitarsi verso il proprio annientamento senza poterlo mai raggiungere. È un cercare la morte senza poterla trovare, un rincorrerla mentre essa adesso fugge da te.”, spiega padre Raniero.Infine, Nel verso finale Francesco cambia l’interlocutore: non si rivolge più a Dio ma agli uomini suoi simili.
Al termine della sua analisi, padre Cantalamessa ha lasciato ai presenti il suo commento e considerazioni sul documento scritto da San Francesco, dichiarando:
“Francesco è la prova vivente dell’apporto che la fede in Dio può dare allo sforzo comune per la salvaguardia del creato. Non ha ancora le ragioni pratiche che abbiamo noi oggi per preoccuparci del futuro del pianeta: inquinamento atmosferico, scarsità di acqua pulita…Il suo è un ecologismo puro dagli scopi utilitaristici, per quanto legittimi, che abbiamo noi oggi.
Francesco ci addita la strada per un cambiamento radicale nel nostro rapporto con il creato: consiste nel sostituire al possesso la contemplazione.Lui può gioire di tutte le cose, perché ha rinunciato a possederne alcuna.”
Inoltre, padre Raniero ha colto l’occasione di porre attenzione ad un aforisma di San Francesco:“Disse un giorno: Io non voglio essere ladro di elemosine. Oggi, anche noi dovremmo proporci: non voglio essere ladro di risorse, usandone più del dovuto e sottraendole così a chi verrà dopo di me.”
Cantalamessa ha poi terminato il suo intervento leggendo alcune righe scritte di suo pugno ed immaginandole come quelle che, se San Francesco fosse vissuto ai giorni nostri, avrebbe inserito nel Cantico: “Laudato sii, mi Signore, per tutti quelli che lavorano per proteggere nostra sorella madre Terra, scienziati, politici, capi di tutte le religioni e uomini di buona volontà. Laudato sii, mi Signore per colui che, insieme con il mio nome, ha preso anche il mio messaggio e lo sta portando oggi a tutto il mondo!”.
A seguire, ha poi preso parola Gianfranco Marocchi, il quale ci ha spiegato da quali presupposti è nato il suo consorzio Idee in Rete: “La cooperazione sociale nasce, circa trent’anni fa, parte di un percorso volto a colmare una frattura pesantemente radicata nella nostra società.
Il paradigma prevalente, allora ampiamente diffuso, predicava infatti la separazione dal corpo sociale di tutto ciò che era avvertito come anomalo o patologico: il matto, chiuso in manicomio; il detenuto, chiuso in galera; il disabile o il minore senza famiglia, ospitato in istituti. La cooperazione, insieme ad altri attori sociali, sfonda questa linea di frattura. Il matto, il disabile, il minore privo di famiglia vivono insieme agli altri, se possibile – con adeguati supporti.”
Questa convinzione nasce da quella altrettanto forte secondo cui “l’intera società e non solo figure specifiche sono oggi chiamate a farsi carico dei processi di inclusione sociale. E oggi troviamo normale pensare ad una classe di una scuola elementare o media in cui vi siano bambini con disabilità insieme a bambini normodotati.”
Un modo questo, per combattere l’antica paura delle differenze. Eppure, Morocchi ha precisato come “la costruzione di solidarietà e coesione non sia percorribile solo con servizi alle persone più deboli, ma costruendo un modello economico e sociale diverso.”
E a tal proposito ha portato l’esempio di tutti quei casi in cui un’iniziativa di sviluppo locale, come può essere la valorizzazione di un bene artistico o culturale, diventa strumento di rilancio di un territorio e di occupazione.
Curioso, infine, come anche nel tema della cooperazione si possano ritrovar passi del Cantico di San Francesco e dell’Enciclica Verde di Papa Francesco: “in alcuni testi di una ventina di anni fa si leggeva il termine, volutamente provocatorio e coincidente con una delle espressioni della Laudatosi’, di ecologia umana: a significare che così come vi era chi, in campo ecologico, aveva trasformato il rifiuto in risorsa, allo stesso modo la cooperazione sociale riusciva a valorizzare i lavoratori che le alte imprese generalmente considerano appunto rifiuti, incompatibili con il loro processo produttivo.”
Ed è proprio a proposito del processo produttivo di tutte le risorse e materiali, che si ritiene piuttosto orgoglioso il direttore di Assocarta, Massimo Medugno,in quanto nel 2014 - ci fa sapere - “i livelli produttivi della carta si sono confermati al di sopra di 8,6 milioni di tonnellate, pari a 6,75 miliardi di fatturato.”
E così “il settore cartario si conferma il 4° produttore europeo,dopo Germania, Finlandiae Svezia. Uno che promuove l’uso responsabile della carta e il suo riutilizzo con uno sforzo sempre maggiore in termini di raccolta sia a livello industriale che a livello domestico e di re-immissione della carta raccolta nel processo produttivo” ma allo stesso tempo “fortemente influenzato dagli investimenti pubblicitari in costante diminuzione e dall’avanzata del digitale.”
Tuttavia, in un mondo in cui la digitalizzazione è così vastamente diffusa e si è dell’idea che rappresenti un passo avanti per l’ambiente, Medugno si chiede se invece col digitale non ci ritroveremo a consumare come e più di prima.
Il punto cruciale nel settore cartario è per lui ad ogni modo il seguente: “Siamo in un contesto in cui si fatica ad essere impresa e a continuare a fare impresa.” A dimostrazione di questo “l'art.24 del decreto legge n.91 del giugno 2014 ha introdotto, nonostante le forti opposizioni di Assocarta e di altri importanti comparti industriali, il pagamento degli oneri di sistema sull’energia elettrica autoconsumata in misura pari al 5% rispetto ai corrispettivi dovuti sul prelievo.
La prima e più importante conseguenza che ha avuto questa disposizione è stata quella di bloccare i nuovi progetti di investimento per la cogenerazione che erano stati programmati dalle imprese del settore per cercare di contenere i costi energetici e porre le basi per continuare ad operare sul territorio italiano nei prossimi anni.”
Il quadro che emerge è quello di un momento storico in cui più che mai occorre prendere coscienza dell’importanza della produzione e del consumo sostenibile. L’auspicio non può che essere e continuare ad essere dunque, quello di far rete, informarsi, informare e partorire idee connesse direttamente e non al tema ecologico; uno trasversale, in quanto richiama al dovere ed al diritto di tutti: senza distinzione di cultura, spiritualità o stato sociale.pp
Firenze, 2 dicembre 21015 - Sì a maggioranza alla mozione per il coinvolgimento delle cartarie toscane nel piano regionale di riciclo e recupero dei rifiuti. “Dal punto di vista economico è uno dei distretti più importanti del sistema in Italia – ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella (Forza Italia), che ha presentato e illustrato in Aula la mozione – sono oltre 100 le imprese coinvolte con oltre 6 mila addetti per un volume di fatturato di oltre 4 mila miliardi di euro”. Un passo chiave per individuare le modalità necessarie per costruire impianti di valorizzazione degli scarti del processo del riciclaggio della carta, in aree da individuare in prossimità del distretto cartario toscano, e per coinvolgere maggiormente le imprese cartarie nel processo di recupero della carta da riciclo, del suo smaltimento e valorizzazione energetica.
"Troppo uso di carta nei ristoranti toscani?"
Su alcune testate locali della Toscana sono apparsi articoli in cui si lamenta il grande uso di carta nei ristoranti della regione, con alcune informazioni non corrette (anzi addirittura scorrette), tra cui il fatto che le tovaglie di carta usate nella ristorazione sono prodotte in Cina. Le tovaglie in carta non sono Made in China ma prodotte in Italia, precisamente in Toscana ed il loro uso contribuisce in maniera significativa alla pulizia e all'igiene dei luoghi in cui sono utilizzate. E' questo lo scopo primario del loro uso. D'altro canto lo stesso OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, ad esempio quando si tratta di pulizia e igiene delle mani, suggerisce prodotti monouso. Va ricordato che più di un quarto della carta italiana viene prodotta in Toscana. Il settore della carta esporta in Italia circa il 44% della produzione a livello nazionale, ma a livello toscano questa percentuale è più alta. Non sono coinvolti nella produzione solo le cartiere, ma anche molti trasformatori, PMI e artigiani. Molte officine meccaniche di produzione di macchinari sono localizzate sempre in Toscana. Infine le tovaglie in carta sono riciclabili, compostabili e spesso prodotte a partire da fibre secondarie. Ciò determina nei confronti della tovaglia in carta un certo grado di apprezzamento conseguenza delle politiche europee, nazionali e locali che promuovono il riciclo ed il recupero.
Ikea ha assegnato a Burgo Group il prestigioso Tulip Award 2015 per le performance di sostenibilità ambientale e di sicurezza. Un riconoscimento importante, ottenuto grazie all’esito positivo dell’audit sostenuto senza preavviso dallo stabilimento di Verzuolo (CN).
Burgo Group è tra i fornitori di carta per la stampa del popolare catalogo IKEA, carta che viene prodotta in Italia dagli stabilimenti di Verzuolo, Duino, Villorba e Sora, ed in Belgio dallo stabilimento di Burgo Ardennes.
Burgo Group è tra i principali produttori europei di carte grafiche e carte speciali e adotta un approccio responsabile nelle proprie strategie produttive. Per questo si impegna nell’attuazione di Politiche per la Qualità, l’Ambiente e per la Salute e Sicurezza sul lavoro e i risultati si concretizzano in riconoscimenti relativi sia al prodotto sia ai processi: certificazioni ISO 9001:2008, ISO 14001:2004, EMAS, FSC®, PEFC™, Ecolabel.
Dal 2 all'8 novembre (Città di Carta: 8.45-11.45-14.45-17.45-20.45-23.45-2.45-5.45) http://www.radiolibri.it/palinsesto/
Nata il 26 ottobre 2015 con l'intento di promuovere il libro in modo nuovo e di avvicinare quante più persone possibile alla lettura, Radio Libri è una talk radio che offre programmi e proposte d'informazione estremamente varie e diversificate.
Per realizzare Radio Libri è stata chiamata una squadra composta da voci storiche della radio nazionale, da librai più attenti alle buone proposte che alle mode, da professionisti della radiofonia che hanno veicolato il successo di grandi network e da editor che si cimentano in prima persona con la bellezza e la difficoltà della scrittura.
Su Radio Libri si parla di letteratura young adult, di arte di filosofia di cucina e poi ancora di gialli, di scienza, di musica e di cinema senza tralasciare nessun argomento; so rispolverano i classici e si ascoltano gli scrittori che presentano i loro ultimi lavori.
Radio Libri da inoltre voce a librai editori e traduttori che raccontano del loro lavoro e delle iniziative che un po' in tutta Italia girano intorno al variegato mondo dei libri.
Non manca il contatto con glli ascoltatori che oltre a interagire tramite radiolibri.it e social verranno coinvolti direttamente durante le dirette che Radio Libri metterà in onda dalle principali fiere di settore. In tutto in un palinsesto caratterizzato da un'idea innovativa di fusione tra parole e musiche che si traduce in un mood unico, moderno ed originale. www.radiolibri.it