Carta e digitale
"Recovery Fund, tutte le strade portano al digitale?" su www.formiche.net di Massimo Medugno
l trasferimento della memoria nel device lo stiamo pagando in termini di attenzione. Dobbiamo sperare la Rete non faccia perdere la capacità di concentrarci. Le proposte di Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta
In un bellissimo articolo di qualche settimana fa sul Corriere della Sera, Alessandro D’Avenia ricordava che in “Fahrenheit 451” Montag lavora in un corpo di pompieri che non devono spegnere incendi ma dar fuoco a degli oggetti considerati pericolosissimi, perché costringono le persone a ricordare chi sono e per quale ragione respirano: i libri (e il titolo del romanzo viene dalla temperatura necessaria a far bruciare la carta).
Sembrava una prospettiva impossibile da realizzarsi, eppure proprio oggi i nostri occhi sembrano essere ben aperti ma sono dedicati soltanto a chi li sa sedurre, anziché alla realtà.
La Rete si è accaparrata in modo “spettacolare” la nostra attenzione, che serve a profilare i nostri comportamenti e a orientarli, per venderci prodotti e convinzioni (se qualcosa è gratis il prodotto sei tu, come mostra il documentario The social dilemma, forse anch’esso un modo, ancora più sofisticato, di sedurci).
Meglio leggere su carta o su digitale? Il network internazionale "E-read" lancia l'allarme: la lettura su schermo ha ripercussioni sulla capacità di comprensione e ci espone alle fake news
7 marzo 2019 - 200 ricercatori europei - fra linguisti, neuro-scienziati, letterati -membri del network internazionale “E-read” www.ereadcost.eu si sono recentemente riuniti a Stavanger, in Norvegia, per discutere le ultime scoperte sulla lettura digitale (pc, smartphone, tablet, e-reader) e sugli esperimenti condotti in tutta Europa su una pratica diffusa nei sistemi di istruzione, che si defiscono “avanzati”, di sostituire sempre più la lettura su carta con quella su schermo. I risultati del meeting e dei 4 anni di ricerca del network che ha indagato vantaggi e svantaggi sulla lettura digitale sono riassunti nella “Stavanger Declaration”.
Leggi la Dichiarazione di Stavanger:
Leggi gli articoli di Lorenzo Tomasin “Testo digitale, tu ci inganni” e di Paola Liberace “Lettura, scrittura e memoria nell’era digitale” pubblicati rispettivamente su IlSole24Ore su Nova 24.
Non lasciare passare un giorno senza fare un segno" di Massimo Medugno
Non lasciare passare un giorno senza prendere un appunto, fare una lista, scarabocchiare su un foglio. Sembrerà un obiettivo di portata non amplissima, ma è dalle piccole cose che nascono le grandi. È anche ciò contribuisce al nostro "fitness". Sono, infatti, molti gli studi che confermano che usare la penna permette di memorizzare meglio ciò che si scrive. Lo sostiene da ultimo la studiosa di Princeton, Pam Mueller. Molto più che scrivere con la tastiera e quindi con un digital device.Per promuovere quest’ultimo, molto spesso, si afferma che il digitale “è un passo avanti per l’ambiente”.
Ancora sull’IVA al 4% degli e-book (ovvero a spizzichi e bocconi) a firma di Massimo Medugno DG Assocarta
Milano, 21 novembre 2014 - La Commissione Bilancio ha approvato l’emendamento del Governo sull’IVA al 4% per gli e-book (libri digitali), nonostante sia in contrasto con il quadro comunitario. Certo un libro è un libro, ma più che riflettere sulla sua natura (di carta, digitale…o perfino di un altro materiale ancora, chissà!), si dovrebbe riflettere sul fatto che il 57% degli Italiani non leggono nemmeno un libro all’anno.In giro ci sono un sacco di paradossi, ma - alla ricerca appassionata di questi – si perde di vista l’obiettivo principe: invitare alla lettura, estendere il mercato dei lettori. Questo è l’obiettivo da perseguire al quale la leva fiscale può dare un contributo. Ad esempio (abbiamo già la detrazione per la piscina, per il cane e il gatto) estendere le detrazioni anche agli acquisti di libri.
Dieta mediatica (il vero gap è il “press divide” e non il “digital divide”) a cura di Massimo Medugno, DG Assocarta
Forse è tempo di mettersi a dieta e di ricominciare a camminare a piedi. Anche in termini mediatici.
Eh sì, perché gli ultimi dati (mi riferisco a quelli del Censis presentati venerdì 11 ottobre http://www.censis.it/5?shadow_evento=120989) mostrano una società, soprattutto la parte più giovane, che si “avvita” sul digitale.
I fatti dimostrano cioè che il problema non è il “digital divide”, ma il “press divide”. Con tutto quello che ne consegue. Una scarsa capacità di concentrazione, poco approfondimento, il “multitasking” non per necessità, ma come stato permanente.
SLOW FOOD, SLOW LIFE...AND SLOW MAIL
26 novembre 2012 - Impossibile non ricordare la profondità dell'interpretazione di Massimo Troisi nel film "Il postino".
A quel personaggio viene da ripensare leggendo la conclusione di un bell'articolo di Enrico Franceschini su La Repubblica di sabato sulla nobile e profonda arte dello scriverea mano ("Carta e penna e la ricerca della lettera perduta") e che conclude "non farebbe male, una volta tanto, l'attesa di una lettera scritta a mano".
Si perchè, secondo l'articolo (ma credo che su questo sia difficile dissentire) la lettera scritta é un messaggio più intenso che fa emergere tutto il carattere dell'autore.
PIU’ INTEGRAZIONE TRA DIGITALE E CARTA: ANCHE PER EVITARE I GUAI DELL’ACCOUNT SPENTO
A cura di Massimo Medugno, DG di Assocarta - 29 ottobre 2012
E’ in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge Crescita bis (Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese). A questo proposito, la Federazione della Filiera della Carta e della Grafica italiana ha espresso l’incertezza per il futuro delle sue imprese e dei relativi occupati. A destare forte preoccupazione la previsione del passaggio dell’editoria scolastica al digitale a decorrere dall’anno 2013-2014.
SPEGNETE SMS E TABLET I RAGAZZI NON SANNO LEGGERE
25 settembre 2012 - Fa riflettere l’articolo a cura di Cristina Taglietti “Spegnete sms e tablet i ragazzi non sanno leggere” apparso la scorsa domenica su Il Corriere. Il rientro a scuola oltre che dalla rivoluzione digitale annunciata dal Ministro Profumo è segnato dalla forte preoccupazione degli insegnanti circa la capacità di lettura ( e di scrittura) degli studenti compromessa da un’abitudine alla comunicazione veloce, per immagini.