“Dobbiamo lavorare sul miglioramento della qualità della carta da riciclare” (Traduzione italiana dell'articolo pubblicato su EUWID del 31 luglio 2018)
31 luglio 2018 – In Italia stanno per aprire nuovi impianti per produrre carta per imballaggio e la carta da riciclare diviene sempre più una risorsa chiave per l’industria. EUWID ha parlato con Massimo Medugno DG di Assocarta, l’associazione italiana dei produttori di carta, per discutere di questi sviluppi imminenti.
Leggi
- Sig. Medugno, in Italia il 22% degli scarti va a finire in discarica. Come mai questo tasso alto?
Sì è alto rispetto alla media europea. Scontiamo la minore presenza di impianti di recupero energetico dei rifiuti dell’industria cartaria, soluzione abbastanza frequente negli altri Paesi europei
- Che misure verranno prese per migliorare questo tasso?
Come settore chiediamo alle Regioni che gli scarti del riciclo vengano considerati a livello di pianificazione regionale per dimensionare la capacità e il numero impianti di gestione dei rifiuti, come previsto dalle legge. Infatti, la pianificazione e l’autorizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti è un potere che spetta alle Regioni. Nel frattempo, le aziende stanno adottando diverse azioni per produrre meno rifiuti, più qualità sui materiali in ingresso, maggiore efficienza nel ciclo produttivo.
- Così sono necessari nuovi impianti?
Sì, ci sono nuovi impianti per il riciclo della carta – e cioè le cartiere - ma ovviamente anche gli impianti di selezione della carta stanno migliorando le loro performance.
È questo un periodo di cambiamenti nel settore della carta da macero. La Cina importa meno volumi e sarà probabilmente uno sviluppo a lungo termine. Nello stesso tempo l'obiettivo in Italia è di raccogliere meglio e di più. Quindi l'offerta del macero aumenta e i prezzi sono bassi. Che soluzioni vede per questo problema?
Sarà importante lavorare sulla qualità della carta da riciclare proveniente dalle raccolte differenziate. Come sistema italiano abbiamo adottato delle linee guida per il controllo in automatico della qualità della carta da riciclare e installato 11 postazioni nella penisola. L’incremento delle capacità di riciclo da parte delle cartiere in Italia e in Europa potrà fare il resto.
Sono stati annunciati aumenti importanti di capacità produttive nel settore della carta per cartone ondulato che cambieranno la struttura del mercato in Italia.
Si, ci saranno minori flussi di esportazione della carta da riciclare e minore import di carta prodotto finito che invece verrà prodotta in Italia dai nuovi impianti.
- In Italia oggi il 45% del consumo apparente di carte per onda e quindi della domanda viene soddisfatto da importazioni. Con le nuove capacità annunciate, l’Italia diventerà autosufficiente?
L’Italia esporta più del 50% della produzione nazionale in valore. Aumentando la produzione delle carte per ondulatori in Italia si ridurrà la dipendenza dall’estero per questa tipologia (circa 1,5 milioni di tonnellate attualmente). Ma difficilmente si potrà andare verso l’autosufficienza, in quanto certe qualità per indisponibilità di certe materie prime non potranno essere prodotte in Italia.
- In quali settori dell'industria cartaria vede più potenziale in Italia?
Nel settore dell’imballaggio e in quello delle carte per ondulatori. La conversione del sito di Avezzano, il prossimo avvio della cartiera di Mantova, insieme alle altre iniziative annunciate (come quella di Verzuolo, Polesine ed altre) vanno in questa direzione. Spazi ulteriori di espansione potrebbero esserci nelle altre tipologie di imballaggio.
- Quali saranno invece le sfide principali per l'industria cartaria italiana?
L’industria cartaria, nei prossimi anni, può essere un protagonista dell’economia circolare. Sarà determinante lavorare sulla qualità delle raccolte differenziate. che incidono sulla efficienza dei processi di riciclo e la relativa produzione degli scarti del riciclo. Molto importante anche la valorizzazione dell’uso del gas come combustibile di transizione per l’industria manifatturiera per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsto dalla Roadmap CEPI 2050.