L'Appello al Parlamento, al Governo e alle Regioni da parte di Assofond, Assovetro, Assocarta, Assomet, Confindustria Ceramica, Federbeton, Federchimica, Federacciai, Coordinamento dei Consorzi
La situazione del sistema industriale diviene ogni giorno più insostenibile.
In particolare, le aziende che hanno l’energia come costo preponderante rischiano il collasso.
E solo quest’ultime impiegano 700000 lavoratori, esportano il 60% dei loro prodotti, essenziali per la stragrande parte delle filiere a valle.
Il prezzo della energia in Italia è più alto del 38% di quello tedesco, del 72% di quello spagnolo e del 72% di quello francese. È un multiplo di quello americano e cinese.
E questo per un meccanismo che prezza anche l’energia da rinnovabili al prezzo di quella prodotta col gas. Gas che in Italia, da ottobre ad oggi, è aumentato più del 30% sulla base degli scambi sul mercato di Amsterdam, nonostante l’import venga nella sostanza da Sud.
Mentre le Rinnovabili che oggi coprono quasi il 50% del consumo, non pagano i costi ets e sono state sostenute da incentivi costati 200 miliardi pagati da imprese e utenti.
Il Parlamento, che sta ora lavorando alla conversione del decreto Emergenze e PNRR, ha la possibilità di spezzare questo meccanismo assurdo prevedendo meccanismi di allocazioni dell’energia da fonti rinnovabili disaccoppiate dal prezzo dell’energia.
È come se un ristorante ,che offre tranci di pizza e ostriche ,facesse pagare la pizza al prezzo delle ostriche!
Non solo.
Ci aspettiamo che il Governo proceda finalmente all’attuazione, senza indugio, della Gas Release e che assieme alle Regioni decida , mentre lavorano per riassegnare le concessioni idroelettriche, di destinare una quota di questa energia al sistema industriale ad un prezzo che consideri che l’ acqua dei ghiacciai, dei fiumi,le enormi superfici dei bacini montani sono proprietà della comunità e che le dighe furono costruite con i soldi dei bilanci pubblici.
Abbiamo un bisogno assoluto di queste decisioni.