CHIUDI

Girolamo Marchi Presidente Assocarta: “valorizzare il gas come combustibile pulito per la transizione energetica: in Europa il 70% della capacità di riciclo installata utilizza gas naturale”. Produzione e fatturato in calo del 2,6% e del 4,6% rispettivamente.

Lucca, 10 ottobre 2019 L’industria cartaria italiana nel 2018 si conferma al quarto posto a livello europeo dopo Germania, Svezia e Finlandia con un primato assoluto nella produzione di carta tissue e un terzo posto nella produzione di carta per imballaggio nella classifica europea. E proprio nelle carte per imballaggio si colloca una percentuale di riciclo da record pari all’81,1%.

Dopo un 2018 chiuso in positivo (produzione +0,1%; fatturato +4,2% 2018/2017), l’industria della carta - che ha saputo coniugare l’uso di materie prime rinnovabili con il riciclo dei propri prodotti a fine vita in una prospettiva di effettiva economia circolare - subisce una battuta d’arresto complessiva in un quadro condizionato dal calo del commercio globale che risente delle politiche protezionistiche e del clima di crescente incertezza geo-economicaafferma Girolamo Marchi Presidente di Assocarta all’inaugurazione del MIAC che si è svolta ieri a Lucca.

La produzione di carta e cartone in Italia nei mesi gennaio-luglio subisce una flessione del 2,6% (su gennaio-luglio 2018) con dinamiche diversificate per i vari comparti (carte grafiche -7,7%;  carte per usi igienico-sanitari -0,5; packaging -0,5%, con un +1,1% di carte e cartoni per cartone ondulato) mentre il fatturato cala del 4,6% (su gennaio-luglio 2018) a seguito dei minori volumi prodotti e delle revisioni in riduzione dei prezzi di alcuni prodotti appartenenti all’area dell’imballaggio (principalmente carte e cartoni per cartone ondulato)” spiega Girolamo Marchi Presidente Assocarta.

 

L’andamento produttivo del settore sconta gli effetti di una domanda generalmente in calo. La componente presenta infatti nei 6 mesi 2019 una riduzione del 2,1%, con un’inversione di tendenza tra il 1° trimestre (+1,3%) e il 2° trimestre (-5,3% rispetto ai volumi in ottima espansione dell’aprile-giugno 2018). Tale andamento  risente della sensibile riduzione della domanda di carte per usi grafici (-10,7% nei 6 mesi) e della frenata delle carte e cartoni per packaging (+1,4% nei 6 mesi dal +6,2% del primo trimestre). Positiva, infine, la dinamica del consumo interno di  carte tissue (+4,2%). Si conferma, inoltre, l’arretramento della domanda estera che aveva caratterizzato l’intero 2018:  nei primi 6 mesi 2019 i volumi esportati sono scesi del 6,1% (gennaio-giugno 2019/2018).

Al centro del dibattito della conferenza stampa MIAC di apertura un decalogo di azioni e obiettivi secondo l’industria cartaria, per porre in essere il Green New Deal. Un decalogo illustrato, punto per punto, dal Presidente Marchi, che per essere efficace nel raggiungere obiettivi ambientali e sociali, deve vedere il coinvolgimento di tutte le imprese, grandi, medie e piccole, senza distinzioni.

Gli obiettivi sfidanti nella lotta ai cambiamenti climatici hanno infatti portato l’industria cartaria europea ad interrogarsi, con la Roadmap 2050, su come raggiungerli. Le cartiere italiane stanno studiando la strada migliore per ridurre le emissioni di CO2 ed ogni tipologia di azienda dovrà trovare la propria. Dopo i saluti istituzionali di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio della Regione Toscana, oltre al Presidente Marchi hanno partecipato al dibattito Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Tiziano Pieretti, Presidente sezione carta Confindustria Toscana Nord.

Il moderatore Maurizio Bologni, giornalista La Repubblica, ha dato il via al dibattito sul Green New Deal a partire dalla sostenibilità energetica (PUNTI 1-3 DECALOGO GREEN NEW DEAL) con la promozione della cogenerazione ad alta efficienza con l’obiettivo di renderla “carbon neutral”. La cogenerazione infatti fornisce fabbisogni che non possono essere coperti con altre fonti, evita le perdite di distribuzione dell’energia elettrica, affianca i servizi da fonte rinnovabile dando sicurezza e continuità al sistema elettrico, evitando l’impiego di grandi spazi per generare potenza equivalente a un impianto convenzionale. “Di fondamentale importanza sul punto della sostenibilità energetica” sottolinea il Presidente Marchi “valorizzare il gas come combustibile pulito per la transizione energetica: basti un esempio in Europa, il 70% della capacità di riciclo installata utilizza gas naturale”.

Riciclo ed economia circolare costituiscono il secondo tema portante del decalogo (PUNTI 4-6 DECALOGO GREEN NEW DEAL) dove il settore cartario chiede con forza di sbloccare le autorizzazioni sull’EoW (“fine rifiuto”), da cui dipendono investimenti e il miglioramento ambientale del sistema Italia. Le cartiere sono un attore fondamentale dell’economia circolare producendo oltre 9 milioni di tonnellate di carta annue (2018) a partire da un materiale rinnovabile e con l’utilizzo di 5 milioni di tonnellate di carta da riciclare (2018) con un tasso medio di circolarità del 57%, e l’81,1% nell’imballaggio, uno dei più alti d’Europa. Ed è possibile aumentare ulteriormente la capacità di riciclo sbloccando la produzione di impianti come ad esempio quello della cartiera di Mantova.

Ultimo tema dibattuto quello degli scarti di produzione legato a doppio filo all’economia circolare generata dal settore (PUNTI 7-10 DECALOGO GREEN NEW DEAL). La competitività dell’industria cartaria, oltre che con la problematica della sostenibilità energetica e del riciclo collegato all’economia circolare deve infatti fare i conti con una gestione degli scarti del riciclo non ottimizzata, che frena le potenzialità dell’industria cartaria e dell’economia circolare. In Italia i volumi più importanti della carta da riciclare raccolta sul territorio nazionale derivano dalla raccolta urbana: 3,3 milioni di tonnellate nel 2018 su un totale di oltre 6,6 milioni di tonnellate di carte e cartoni recuperati. “Per recuperare 300 mila tonnellate di scarti di riciclo (nulla di fronte ai oltre 5,1 milioni di tonnellate di carta riciclate ogni anno dal settore, un rapporto 1:17) c’è solo un impianto di termovalorizzazione dedicato in Umbria, mentre un secondo impianto in Lombardia non è utilizzato in maniera costante” spiega Marchi “mentre recuperare energia da tutti gli scarti significherebbe chiudere il ciclo del riciclo e ridurre l’impiego di fonti fossili”.

IL GREEN NEW DEAL* SECONDO L’INDUSTRIA CARTARIA ITALIANA

  1. Promuovere la cogenerazione ad alta efficienza con l’obiettivo di renderla “carbon neutral”: essa fornisce fabbisogni che non possono essere coperti con altre fonti, evita le perdite di distribuzione dell’energia elettrica, affianca i servizi da fonte rinnovabile dando sicurezza e continuità al sistema elettrico, evita l’impiego di grandi spazi per generare potenza equivalente a un impianto convenzionale.
  2. Valorizzare il gas come combustibile pulito per la transizione energetica: basti un esempio in Europa il 70% della capacità di riciclo installata utilizza gas naturale.
  3. Utilizzare in maniera ancora più efficace  le misure esistenti per l’efficienza energetica e il risparmio energetico.
  4. Meno tasse e più investimenti. Ad esempio adottare una misura Industria 4.0 estesa all’Economia Circolare.
  5. Sbloccare le autorizzazioni sull’EoW (“fine rifiuto”), da cui dipendono investimenti e il miglioramento ambientale del sistema Italia.
  6. Aumentare la capacità di riciclo dell’Italia in campo cartario: si deve e si può fare (caso Mantova).
  7. Aumentare la capacità di gestione degli scarti del riciclo e dei sottoprodotti: è un capitolo importante di qualsiasi politica industriale in materia di Economia Circolare. Recuperare energia dagli scarti significa chiudere il ciclo del riciclo e ridurre l’impiego di fonti fossili.
  8. Promuovere la sostenibilità e la riciclabilità dei materiali: la carta è un biomateriale che coniuga l’impiego di materie rinnovabili con il riciclo dei prodotti a fine vita.
  9. Promuovere la qualità delle raccolte differenziate lungo tutto la filiera con criteri EoW in linea con gli standard merceologici utilizzati a livello internazionale.
  10. Adottare sistemi di responsabilità del produttore che incentivino l’efficienza e l’efficacia, quindi la competitività del sistema Italia, perfezionando quanto già previsto nel campo dei rifiuti di imballaggio.

*New Deal = La politica di revisione nell'economia attuata da F.D. Roosevelt (1882-1945) a partire dal 1933 in applicazione delle teorie economiche keynesiane, per uscire dalla grande depressione susseguente alla crisi del 1929 e per garantire maggior sicurezza sociale

areasoci

 

Igiene, accettate compromessi?