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Milano 12 marzo 2012 -“In quest’ultimo anno abbiamo apprezzato i cambiamenti avvenuti nel mondo della distribuzione, oltre a quelli più significativi dei cittadini e dei consumatori, ma ora é indispensabile avere regole certe e chiare” dichiara Pierluigi Gava, Presidente del Gruppo Shopping Bags di Assografici, a margine dell’approvazione in Commissione Ambiente della Camera del nuovo testo dell’art. 2 dell’AC 4999 (di conversione del DL n. 2/2012) che contiene “disposizioni applicative in materia di commercializzazione di sacchi per asporto merci nel rispetto dell’ambiente”. “Introdurre delle ulteriori casistiche con spessori minori per i sacchetti per asporto e rinviare a fine anno l’entrata in vigore delle disposizioni ci sembra una scelta non coerente con lo scopo iniziale della legge che è quello della tutela dell’ambiente” aggiunge Lorenzo Poli, Presidente del Gruppo Carte da Involgere e Imballo Assocarta.

A questo proposito Assocarta ed Assografici, nei giorni scorsi, avevano scritto al Relatore del provvedimento per chiedere un miglioramento del testo almeno sotto due aspetti:

-    aggiungere al termine “sacchi” l’indicazione “in plastica”. Infatti, gli emendamenti presentati e approvati al Senato vanno, ormai, a introdurre diverse casistiche e tipologie di sacchetti fabbricati con “polimeri”, termine che evidentemente non può che essere riferito alle materie plastiche;

-    porre fine alla rincorsa di casi speciali e relative tipologie da disciplinare in deroga per quanto concerne gli spessori.

Tale posizione é motivata dal fatto che ammettere spessori più bassi rispetto a 200 e 100 micron già previsti dal testo del Decreto Legge, riporterebbe una situazione analoga alla precedente, cioè alla borsa usa e getta, ma con spessori leggermente aumentati e quindi addirittura peggiorativa per l'ambiente. Assocarta e Assografici si dichiarano, quindi, a favore di un ulteriore innalzamento degli ulteriori spessori minimi di 100 e 60 micron ammessi da ultimo dal Parlamento in modo da riportare la situazione normata alla situazione de facto creatasi sul mercato, con l'utilizzo di sporte spesse, robuste ed effettivamente riutilizzabili. Ovvero con sacchetti conformi alla norma UNI EN 13432 (Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione).

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