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RINNOVABILI: PER LE CARTIERE CONTINUA A SALIRE  IL LORO  COSTO IN BOLLETTA, PARI ORMAI A 200 MILIONI DI EURO/ANNO MENTRE LE MISURE DI SGRAVIO PER LE IMPRESE ENERGIVORE IN ITALIA RESTANO INAPPLICATE

Lucca, 14 ottobre 2015 – Si è aperta oggi a Lucca il MIAC - Manifestazione ufficiale di Assocarta patrocinata da Confindustria Lucca – “un’edizione segnata, ancora una volta, dall’allarme per il costo energetico” afferma Paolo Culicchi, Presidente di Assocarta “che rimane la prima voce di costo per la carta e il cartone Made in Italy, anche in una fase congiunturale senza particolati tensioni sui prezzi delle commodity energetiche. Le nostre imprese non riescono tuttavia a beneficiare di questa fase congiunturale a causa del continuo e inarrestabile aumento degli oneri di sistema che annulla quasi totalmente la discesa dei prezzi delle commodity.

RINNOVABILI: PER LE CARTIERE CONTINUA A SALIRE  IL LORO  COSTO IN BOLLETTA, PARI ORMAI A 200 MILIONI DI EURO/ANNO MENTRE LE MISURE DI SGRAVIO PER LE IMPRESE ENERGIVORE IN ITALIA RESTANO INAPPLICATE

Lucca, 14 ottobre 2015 – Si è aperta oggi a Lucca il MIAC - Manifestazione ufficiale di Assocarta patrocinata da Confindustria Lucca – “un’edizione segnata, ancora una volta, dall’allarme per il costo energetico” afferma Paolo Culicchi, Presidente di Assocarta “che rimane la prima voce di costo per la carta e il cartone Made in Italy, anche in una fase congiunturale senza particolati tensioni sui prezzi delle commodity energetiche. Le nostre imprese non riescono tuttavia a beneficiare di questa fase congiunturale a causa del continuo e inarrestabile aumento degli oneri di sistema che annulla quasi totalmente la discesa dei prezzi delle commodity.

Il valore degli oneri di sistema per l’energia elettrica supera ormai il costo dell’energia mentre quello per il gas è in rapida ascesa”.“E con il primo gennaio 2016” evidenzia Culicchi “i costi a finanziamento delle rinnovabili termiche raggiungerà il valore di 1 centesimo di euro per mc. Per il nostro settore stiamo parlando di oltre 30 milioni di euro di spesa annua solo sul fronte gas e oltre 165 milioni di euro l’anno per l’energia elettrica per un totale di circa 200 milioni di euro l’anno”.

“Mentre quindi i costi in bolletta aumentano rapidamente e in maniera certa, le misure di sgravio per gli energivori sull’energia elettrica restano incerte, insufficienti e inefficaci” denuncia Culicchi “perché si parla di uno sconto massimo del 60% contro uno minimo dell’85% in Germania e Francia dove vige, inoltre, un tetto massimo al pagamento degli oneri per le imprese energivore pari allo 0,5% del valore aggiunto, nel pieno rispetto delle linee guida sugli aiuti di stato europei. In Italia detta misura (art. 39) oltre ad essere insufficiente  è in gran parte inattuata. Infatti la misura per l’anno 2013 è congelata, se non viene prima rilasciata  una fideiussione (!) e quello per il 2014, che doveva essere versata entro settembre 2015 verrà, forse, erogata entro la fine del 2015. Se poi si fa efficienza e sostenibilità ambientale con l'autoproduzione, essa viene tassata anche in modo retroattivo come è avvenuto con l'art. 24 del DL Competitivita dello scorso anno ”.

Tale situazione di svantaggio rispetto agli altri Paesi europei mette ancor più a rischio la competitività dell’industria cartaria italiana che vede oltre il 44% della produzione complessiva destinato all’export, con punte del 57% per le carte per usi igienico-sanitari di cui l’Italia risulta il 1° produttore europeo testa a testa con la Germania. E in altri comparti come quello dell'imballaggio, delle carte patinate, di quelle speciali, i produttori italiani concorrono con i migliori in Europa. "Ma Germania, Svezia, Finlandia e Francia hanno misure efficaci e concrete per gli energivori" sottolinea Culicchi "e diverse imprese multinazionali cartarie europee hanno siti in Italia, mentre molte imprese italiane si sono internazionalizzate e ciò non fa che evidenziare come i diversi sistemi nazionali sia competitivi o meno, in attesa di una vera Unione Europea”.

In presenza di una domanda interna di carta e cartone in lieve miglioramento (+0,5% sei mesi 2015/sei mesi 2014) è l’export un importante fattore di traino per la produzione cartaria nazionale con un +1,9% nei primi sei mesi del 2015. I primi   8 mesi   dell’anno in   corso (5,8 milioni di tons) evidenziano livelli   produttivi al di sopra di quelli dello stesso periodo 2014 (+0,4% /5,7 milioni di tons), e per l’effetto combinato degli andamenti dei volumi prodotti e venduti e dei prezzi anche il fatturato degli 8 mesi risulta in miglioramento dello 0,7% rispetto ai valori 2014.  A livello di singole tipologie produttive, il periodo in esame continua a presentare buone performance per   l’imballaggio   (+2,2% nel complesso, con un +3% per le carte e cartoni per cartone ondulato).  In aumento anche le carte per usi igienico-sanitari (+1,7%) e le altre specialità (+4,4%).  Nuovi cali, invece, nelle produzioni di carte per usi grafici (-3,4% sempre rispetto al gennaio-agosto 2014).

“L’industria cartaria rappresenta uno dei grandi settori energivori italiani. Elementi caratterizzanti sono l’efficienza, non solo energetica, la flessibilità e l’innovazione” ricorda Culicchi prendendo in considerazione proprio la realtà lucchese “infatti, carta in Italia significa non solo produzione ma anche tecnologia, dai macchinari per converting alle intere linee produttive caratterizzate da altissima automazione e specializzata tecnologia che viene esportata in tutto il mondo.  Il rapporto è biunivoco: la forza dell’indotto trova ampia giustificazione nella dimensione produttiva cartaria italiana, mentre la capacità produttiva trova linfa vitale nel supporto tecnologico fornito dallo stesso indotto. Senza contare che se il fatturato del settore in Italia è di circa 7 miliardi di euro, tutta la filiera solo in Italia fattura 31 miliardi di Euro e costituisce il 5% dell’occupazione manifatturiera”.

Nonostante le difficoltà imposte dal lungo periodo di crisi, gli imprenditori del settore non hanno trascurato i necessari interventi di ammodernamento e di adeguamento dei propri impianti investendo annualmente quote comunque non trascurabili del fatturato: circa il 7% in media nel triennio 2006-2008, oltre il 5% in media nel periodo successivo.

Sul fronte materie prime le cartiere europee hanno visto lievitare i propri costi di approvvigionamento  di materia prima vergine a fibra corta di oltre il 31% (cellulosa bianchita di eucalipto –BEK- rincarata in dollari del 7%) nei primi 8 mesi 2015, in presenza di un deprezzamento medio dell’euro sul dollaro di oltre il 18% (rispetto primi 8 mesi 2014). Per le qualità a fibra lunga, nonostante continui ritocchi in ribasso delle quotazioni   in   dollari   dall’inizio   di   quest’anno    (-6/7% negli 8 mesi per la cellulosa bianchita di resinose –NBSK-), l’aumento di costo in € è stato di oltre il 14%.   Relativamente invece al consumo di carta da riciclare utilizzata principalmente nella produzione di carte e cartoni per imballaggio nei primi 8 mesi 2015  si è collocato al di sopra dei livelli 2014 (+1,4%).  In contrazione gli ormai limitati volumi importati (-0,6% nei 6 mesi);   in ripresa l’export (+11,8% sempre nei 6 mesi), in conseguenza del ritorno all’aumento dei flussi verso l’area Asiatica (73% del nostro totale export; +29%), principalmente Cina  (58% del totale; +26% rispetto ai 6 mesi 2014). Ridotti, invece, i flussi diretti verso gli altri Paesi europei (-18% sui 6 mesi 2014), che assorbono nel complesso il 27% del totale export italiano.

Lo svantaggio competitivo rispetto agli altri paesi europei si riscontra anche sul fronte del recupero energetico degli scarti e fanghi di produzione cartaria. In Italia, infatti, la percentuale destinata al recupero energetico è calata al solo 13,3% ben lontano dai livelli della media europea che si attesta su un valore che supera il 58% “Da tali residui derivati dalle attività di riciclo sarebbe possibile estrarre ogni anno l’equivalente di 56.000 tonnellate di petrolio, per un valore, fissato il prezzo del barile a 50 dollari, di oltre 24 milioni di dollari” spiega Culicchi, che ricorda quanto scriveva Luigi Einaudi nel 1960 a proposito degli imprenditori: “è la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno”.

Al tema dell’energia sarà dedicato domani il seminario di Assocarta Servizi MIAC Energy “In nome dell’efficienza e dell’industria” (14.00-16.00 Sala Conferenze MIAC) che sarà occasione per parlare degli strumenti normativi a sostegno dell’efficienza energetica in cartiera con l’illustrazione di due case studies aziendali Sonoco Alcore Demolli e Lucart. Durante l’evento verranno presentate le linee guida sulle diagnosi energetiche sviluppate da Assocarta e dalle imprese associate, con il supporto di Ecol Studio. Maurizio Melis di Radio24 modererà il dibattito al quale interverranno anche  Francesco Sperandini, GSE – Gestore Servizi Energetici, Roberto Moneta di ENEA, Cesare Pozzi, Luiss – Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, Massimo Beccarello, Confindustria oltre al DG e al Presidente di Assocarta.

Per maggiori info:

Ufficio Stampa Assocarta

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340 3219859

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