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Numerosi ospiti qualificati e più di duecento studenti hanno partecipato all’incontro durante il quale il musicista Eugenio Cesaro, l’artista Lorenzo Marini, lo scrittore Ugo Mauthe e la performer Arianna Porcelli Safonov hanno cercato di immaginare un mondo utopico senza carta

Torino, 10 maggio 2018 - Si è svolta oggi la tavola rotonda “Come sarebbe il mondo senza la carta?”, promossa da Unione Industriale di Torino e da Federazione Carta e Grafici, che per il secondo anno consecutivo partecipano Salone Internazionale del Libro di Torino con un’evento volto ad analizzare la rilevanza che la carta continua ad avere nella nostra vita - nonostante la digitalizzazione e la crescente dematerializzazione - promuovendone l’utilizzo e sfatando i falsi preconcetti che si sono radicati negli ultimi anni. Moderati dal docente universitario e saggista Massimiliano Panarari, sono intervenuti Eugenio Cesaro di Eugenio in Via di Gioia, musicista indie, Lorenzo Marini, artista visivo e direttore creativo, Ugo Mauthe, scrittore e docente e Arianna Porcelli Safonov, scrittrice e performer.

Diversi i punti di vista e curiosa l’interpretazione del tema da parte dei relatori, provenienti da settori diversi ma tutti accomunati dall’immancabile utilizzo della carta.

 

 L’artista e direttore creativo Lorenzo Marini - che durante l’evento ha presentato l’opera inedita “Type Tree", il più recente frutto del movimento artistico Type Art, fondato da lui nel 2016 - sostiene che «ci rendiamo conto delle cose solo quando le perdiamo. La cosa più vicina all’idea della carta è il disegno che poi diventa pittura e poi scultura, come sosteneva il Vasari. La carta è un ponte tra il regno delle idee e la materia e dato che viviamo in un mondo duale, le montagne presuppongono la valle e il digitale presuppone la carta. - Prosegue poi l’artista parlando della propria opera - Da qualche anno ho creato il “Movimento per la liberazione delle lettere” con l’idea, un po’ futurista, di dotare ogni lettera di una personalità. La A, ad esempio, è simpatica al 72% della popolazione, è associata all’arancione ed è solare positiva, la U è associata imbarazzantamente a qualcosa che puzza e al viola. Stiamo parlando della percezione. Ogni lettera ha qualcosa da esprimere».

Mentre la performer e scrittrice Arianna Porcelli Safonov si è esibita, con l’ironia critica che la contraddistingue, in due monologhi, anch’essi scritti appositamente per l’evento.

Secondo il suo punto di vista «se domani la carta scomparisse tre soggetti si estinguerebbero: le pecore, poiché si riutilizzerebbe la pelle ovina per scrivere come nell’antichità. Si tornerebbe alla pelle animale sulla quale scrivere. Cattiva sorte per le pecore e per i vegani con conseguente analfabetizzazione di questa categoria. I fricchettoni, riconoscibili per il loro utilizzo della carta e dei derivati come la canapa e le banche, i soldi non verrebbero più stampati con il conseguente e dirompente utilizzo dei bitcoin. E voi a quale categoria appartenete? - chiede al pubblico la performer. Poi continua - Quando si parla del materiale carta si parla di una storia d’amore che dura da millenni tra il materiale carta e la popolazione. È inaccettabile che il materiale carta scompaia a mio avviso. Eliminare la carta con il pretesto di ridurre i rifiuti è come toglierci l’utilizzo di un pezzo di cervello. Se penso ad un mondo senza carta io penso proprio alla stitichezza fisica e mentale e anche emotiva. La carta ci consente di evacuare in svariati modi».

 

Secondo Eugenio Cesaro, cantautore del gruppo indie Eugenio in Via di Gioia, che si è esibito in due pezzi del suo repertorio, sostiene che «Se la carta dovesse estinguersi perderemmo una caratteristica fondamentale dell’essere umano, ovvero la memoria. - prosegue il cantautore - Se è vero che le parole volano e gli scritti rimangono, allora potremmo durare solo 24 ore, come una storia di Instagram».

ll Presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, a conclusione della tavola rotonda interviene dicendo: «Gli industriali torinesi hanno, sin dall’inizio, creduto nel Salone del Libro, che rappresenta un elemento fondamentale del percorso di evoluzione verso la città che Torino vuole diventare, a cui stiamo lavorando, in vista della nostra Assemblea, con una raccolta di idee che coinvolge tutti i torinesi. Con la Federazione Carta e Grafica, stiamo partecipando attivamente alla manifestazione con l’evento, “Come sarebbe il mondo senza la carta?”, che guarda in avanti, verso un futuro sostenibile per la trasmissione della conoscenza e della cultura. Inoltre, il Gruppo Giovani imprenditori promuove un’iniziativa sulle fake news rivolta agli adolescenti, per un uso consapevole di Internet e lo sviluppo di capacità critiche in ambiente web. Da ultimo, stiamo promuovendo un laboratorio sui mestieri del libro, per avvicinare i ragazzi all’arte tipografica, con la possibilità di imparare a stampare un’immagine legata al fantastico mondo della letteratura per l’infanzia.»

 

Il Presidente della Federazione Carta e Grafica Pietro Lironi aggiunge «La cultura è talmente importante che pare assurdo dover chiedere delle misure fiscali strutturali  per promuovere la lettura di libri e giornali alla stregua di quelle  già in uso per spese sportive e veterinarie. Siamo convinti che la cultura in tutte le sue declinazioni debba rappresentare una priorità del Paese e auspichiamo misure fiscali strutturali a favore dei cittadini e soprattutto dei giovani… »

 

Le due Associazioni hanno presentato la seconda edizione del “Premio Carta 4.0”, assegnato quest’anno al quotidiano Il Corriere della Sera edizione di Torino. Un riconoscimento designato dalla Federazione nazionale più importate per il settore della carte a della grafica e dall’Unione che rappresenta le imprese di Torino, per il coraggio e la visione imprenditoriale di un editore che, andando controcorrente, ha creduto nella forza e nella crescita del quotidiano impresso su carta lanciando una importante edizione locale completamente nuova con un profilo di altissima qualità.

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