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L'industria cartaria italiana ed europea è #essenziale al funzionamento di tutti gli #ecosistemi industriali trasversali alla sua produzione, anzitutto quello dell'#economiacircolare e della #foresta, le colonne portanti nella lotta cambiamento climatico, oggetto della nuova campagna europea CEPI #greensource.

 

La Confederazione Europea dell'Industria Cartaria di cui Assocarta fa parte ha recentemente lanciato la campagna europea #greensource sul contributo della filiera cartaria e forestale al cambiamento climatico e agli obiettivi industriali del #GreenDeal.

L'industria cartaria italiana ha una produzione fortemente diversificata con applicazioni produttive trasversali nelle filiere dell'alimentare, dell'igiene personale e industriale, della cultura, dell'economia circolare e della foresta. A livello europeo, il settore cartario rientra, infatti, nella così detto "Forest-Based Industrial Ecosystem"**, ecosistema chiave in un'ottica di #GreenRecovery e #GreenDeal.
La filiera cartaria e forestale contribuisce a mantenere in salute le foreste europee con l'acquisto di legname e cellulosa certificate e provenienti da foreste gestite in modo sostenibile, tanto che la foresta europea è in crescita di un'area pari a 1,5 milioni di campi da calcio ogni anno, equivalenti a 850.000 ha (aumentate del 30% dal 1950 ad oggi).
Tale impegno, sul fronte delle materie prime, è fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, problematica da sempre al primo posto dell'agenda delle cartiere italiane che hanno investito in cogenerazione raggiungendo alti livelli di efficienza energetica.
"Le cartiere italiane ed europee stanno lavorando con impegno sul fronte della transizione energetica dando un contributo positivo al cambiamento climatico. A livello europeo oltre l'80% la capacità produttiva che parte da carta da riciclare è infatti alimentata mediante cogenerazione" spiega Ignazio Capuano Presidente di CEPI.
*: "Forest-Based Industrial Ecosystem" conta più di 420 mila imprese (il 20% del settore manifatturiero, quindi 1 impresa su 5) 3,5 milioni di addetti diretti (10% dell'occupazione nel settore manifatturiero) con un fatturato di 520 miliardi di Euro, cioè il 3% del PIL europeo.

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