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Nel 2013 extra costi fino a 50 milioni di Euro per le cartiere italiane a causa del mancato riconoscimento di quote di emissione di CO2 che copriranno meno  del 70% del reale fabbisogno del settore: nel rispondere alla consultazione pubblica indetta dal Comitato Nazionale Emissions Trading, il settore cartario chiede con urgenza misure di compensazione già in via di predisposizione in Germania e Gran Bretagna

 

Milano, 18 luglio 2012 – Il Comitato Nazionale Emissions Trading ha aperto in questi giorni una consultazione pubblica inerente le assegnazioni preliminari di quote di emissione di CO2 per il periodo 2013-2020 da attribuite ai settori interessati sulla base dei criteri stabiliti dalla Commissione UE. In base a questi ultimi il settore cartario italiano si vede riconosciute quote sufficienti a coprire meno del 70% del proprio fabbisogno - già calato in modo significativo rispetto ai livelli  produttivi pre-crisi – con un aggravio di costo stimabile ad oggi sui 12 milioni di Euro per anno. Extra costi che potranno salire anche a 50 milioni di euro in quanto dipenderanno anche dai mercati finanziari che influenzano il mercato delle quote di CO2 in base a logiche che poco hanno a che fare con la tutela dell’ambiente.

Sono rilevanti le distorsioni che si sono verificate nell’ambito delle aziende del settore che oscillano tra -64% e +161% di assegnazione di quote di CO2” afferma Paolo Culicchi, Presidente di Assocarta “a dimostrazione del criterio “fallimentare” di assegnazione delle quote predisposto dalla Commissione UE che non ha riconosciuto adeguatamente la forte diversificazione produttiva e di processo del settore cartario italiano, imponendo benchmark non coerenti con le realtà produttive”.

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