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23 novembre 2012 – “Oltre il 50% della carta da macero mondiale confluisce sui mercati asiatici, in primis verso la Cina (dato McKinsey) mentre le nostre cartiere si vedono sottrarre una materia prima che serve a realizzare più della metà della carta prodotta in un anno (9,1 milioni di tonnellate nel 2011 di cui 55,2% ottenute da macero). Siamo un buon Paese raccoglitore ma una parte del macero raccolto è destinato all’export, facilitato da una forte domanda di materiali provenienti dai Paesi emergenti, costi di trasporto relativamente bassi, normative ambientali deboli,

 

mancanza di qualità dei materiali raccolti all’estero e controlli insufficienti presso le dogane. Per questo chiediamo l’attuazione del Principio di Prossimità contenuto nell’art. 181 del Decreto Legislativo 205/2010  - che ha recapito la Direttiva Rifiuti - introducendo un sistema di monitoraggio sull’export in linea con le decisioni e le direttive comunitarie sulla Recycling Society per evitare che questa preziosa materia prima si avvii verso i mercati asiatici” spiega Massimo Medugno DG Assocarta intervenuto oggi, a Pescara, al convegno “Il principio di prossimità come occasione di Green Economy” organizzato da Regione Abruzzo e Legambiente nell’ambito dell’iniziativa RICICLABRUZZO.

Una posizione quella di Assocarta in linea con l’art. 24 “Sviluppare il riciclo dei rifiuti e abbattere lo smaltimento in discarica” delle 70 proposte di sviluppo della Green Economy presentate dal Ministro dell’Ambiente Clini all’inaugurazione di Ecomondo a Rimini.

Il riutilizzo del macero sul territorio nazionale comporterebbe benefici ambientali ed economici per il territorio ovvero costituirebbe un’occasione per la così detta Green Economy. Con la sola raccolta urbana del macero in Italia sono state evitate 250 discariche dal 1999 al 2011 (25 solo nel 2011) per un beneficio ambientale ed economico complessivo di 4 miliardi di Euro.

Mentre sul fronte delle emissioni di CO2 ad esempio il trasporto di un container di 25 tonnellate di macero dalla Spagna alla Cina comporterebbe tra le 5 e le 7 tonnellate di emissioni di CO2 (Studio ITENE). Basti pensare che la distanza minima tra Barcellona e la città più vicina della Cina (Shenzhen) è di ben 14.893 Km.

 

Ufficio Stampa Assocarta:

Maria Moroni

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