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Lucca, 15 ottobre 2014 - Quest’oggi, a Lucca in apertura del MIAC - manifestazione ufficiale di Assocarta patrocinata da Assindustria Lucca - Il Presidente di Assocarta Paolo Culicchi lancia un ALLARME ROSSO al Governo per l’esplosione dei costi energetici sostenuti dalla carta e dal cartone “Made in Italy”.“La cartiere pagano ogni anno oltre 230 milioni di euro di oneri parafiscali per energia elettrica e gas al sistema energetico italiano, cioè il 17% del costo della bolletta energetica del settore, pari a 1,3 miliardi di euro (20% del fatturato).

 

Lucca, 15 ottobre 2014 - Quest’oggi, a Lucca in apertura del MIAC - manifestazione ufficiale di Assocarta patrocinata da Assindustria Lucca - Il Presidente di Assocarta Paolo Culicchi lancia un ALLARME ROSSO al Governo per l’esplosione dei costi energetici sostenuti dalla carta e dal cartone “Made in Italy”.“La cartiere pagano ogni anno oltre 230 milioni di euro di oneri parafiscali per energia elettrica e gas al sistema energetico italiano, cioè il 17% del costo della bolletta energetica del settore, pari a 1,3 miliardi di euro (20% del fatturato).L’esplosione degli oneri parafiscali sui costi energetici, che costituiscono la prima voce di costo di produzione in cartiera superiore del 30% a quella dei concorrenti esteri, mette ad altissimo rischio la competitività delle nostre aziende sui mercati Europei ed extra Europei dove viene allocata oltre il 40% della produzione italiana di carta e cartone” denuncia Culicchi.

In presenza di una domanda interna di carta e cartone in lieve miglioramento (+2,4% sei mesi 2014/sei mesi 2013) è infatti l’export a presentare dinamiche da record con un +3% nei primi sei mesi del 2014 dando impulso all’attività delle cartiere.  “La produzione realizzata nel gennaio-agosto 2014 (5,7 milioni di tonnellate)” spiega Culicchi “segna un miglioramento dell’1,6% rispetto agli 8 mesi 2013 mentre, per l’effetto combinato degli andamenti dei volumi prodotti e venduti e dei prezzi, nello stesso periodo il fatturato si colloca solo marginalmente sopra i valori 2013  (+0,2%).   Riguardo alle singole tipologie produttive i volumi  di carte per usi igienico-sanitari e quelli di carte per usi grafici risultano prossimi ai livelli di un anno fa (rispettivamente -0,7% e +0,5%). Migliori performance per l’imballaggio (+2,5%) cui è principalmente legato l’aumento del consumo di carta da riciclare (+0,9% 8 mesi 2014/2013), principale materia prima fibrosa per questa tipologia di carte”.  

Continua, inoltre, il calo dei limitati volumi importati (-10% nei 6 mesi) di carta da riciclare mentre è in ripresa l’export (+2,3%) le cui sintesi dei primi 6 mesi presentano aumenti dei volumi diretti verso gli altri Paesi europei (+30% sui 6 mesi 2013) che assorbono nel complesso quasi il 37% del totale export italiano, a fronte dei confermati minori volumi diretti verso i mercati  asiatici (-9%, oltre 52 mila tonnellate in meno rispetto ai 6 mesi 2013), in particolare Cinese e Indonesiana.  Per la Cina, che resta il principale mercato estero di destinazione dell’export italiano di macero  (51% delle nostre totali esportazioni di questa materia prima), il calo è del 2%. 

Al tema dell’energia sarà dedicato il seminario “Clima ed energia: il settore cartario tra efficienza energetica e mercati” (ore 13.45-16.00 Sala Convegni) che si incentrerà sulle variabili che generano costi energetici diretti o indiretti in cartiera e sugli strumenti che vengono utilizzati per il loro controllo quali: acquisti sofisticati delle commodities, miglioramento dell’efficienza energetica ed emissiva e ottimizzazione della gestione dei titoli CO2. Interverranno Antonio Nodari di Poyry, Nicola Rega di CEPI, Nino Franco di Enea coordina Davide Tabarelli di Nomisma Energia.

L’incontrollato aumento dei costi energetici in cartiera rischia di compromettere la continuità produttiva di molti stabilimenti cartari italiani che con l’approvazione dell’Art. 24 (DL 91/2014) hanno visto penalizzata la cogenerazione ad alto rendimento (una BAT secondo il rapporto pubblicato dalla Commissione UE solo qualche giorno fa)” mette in guardia Culicchi “con il pagamento del 5% del valore degli oneri sull’energia consumata in sito. Un ulteriore costo, peraltro “retroattivo”, di oltre 8 milioni di euro l’anno, non dovuto a dinamiche di prezzo ma a modifiche di legge, che si vanno ad aggiungere agli oltre 230 milioni di euro di oneri parafiscali pagati ogni anno dalle cartiere al sistema energetico italiano”.

Una vera e propria tassa sull’efficienza energetica e sullo sviluppo sostenibile. Inoltre, il meccanismo automatico di aumento della quota di oneri di sistema da applicare nei prossimi anni genera solo incertezza sul futuro di questa tecnologia, bloccando gli investimenti nell’industria cartaria ” conclude Culicchi. Oggi il parco cogenerativo cartario è pari a circa 900 MW, ma si stima che il potenziale possa essere di ulteriori circa 300-400 MW nell’ipotesi di coprire l’intero fabbisogno di energia elettrica del settore cartario italiano. Il blocco di questi investimenti annulla anche i benefici ambientali che deriverebbero per il sistema Paese ovvero un risparmio di emissioni di CO2 di circa 1 milione di tonnellate di CO2. Per realizzare lo stesso risparmio sarebbe necessario realizzare 2000 ettari di fotovoltaico oppure 800 aeromotori eolici da 2 MW.

Per maggiori approfondimenti:

Maria Moroni – 340 3219859

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