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Lucca, 16 ottobre 2014 - Dopo l’allarme rosso lanciato ieri dal Presidente di Assocarta, a Lucca, per l’esplosione degli oneri parafiscali che pesano per il 17% sulla bolletta energetica delle cartiere (1,3 miliardi di euro/anno) si è tornati quest’oggi al MIAC a parlare di energia con il seminario organizzato da Assocarta Servizi Srl "Clima ed energia: il settore cartario tra efficienza energetica e mercati".“Le cartiere italiane sono a rischio “paralisi competitiva” rispetto mercati competitor dove viene allocata quasi metà della produzione di carta e cartone” ha denunciato con forza il Presidente di Assocarta, Paolo Culicchi durante l’evento. “

 

Lucca, 16 ottobre 2014 - Dopo l’allarme rosso lanciato ieri dal Presidente di Assocarta, a Lucca, per l’esplosione degli oneri parafiscali che pesano per il 17% sulla bolletta energetica delle cartiere (1,3 miliardi di euro/anno) si è tornati quest’oggi al MIAC a parlare di energia con il seminario organizzato da Assocarta Servizi Srl "Clima ed energia: il settore cartario tra efficienza energetica e mercati".“Le cartiere italiane sono a rischio “paralisi competitiva” rispetto mercati competitor dove viene allocata quasi metà della produzione di carta e cartone” ha denunciato con forza il Presidente di Assocarta, Paolo Culicchi durante l’evento. “A questo punto l'unica soluzione è una politica energetica europea che preveda una tariffa energetica unica per il manifatturiero" aggiunge Culicchi "in questo modo sarà possibile affrontare le distorsioni competitive sui costi energetici come quelle che ci sono in Italia e la rinnovata competitività degli USA grazie allo shale gas. Cosi sarà possibile raggiungere il 20 per cento del PIL europeo dal manifatturiero, obiettivo che deve essere considerato vincolante al pari di quelli ambientali".

Il seminario,  moderato  da Davide Tabarelli di Nomisma Energia, si è incentrato sulle variabili che generano costi energetici diretti o indiretti in cartiera e sugli strumenti che vengono utilizzati per il loro controllo quali: acquisti sofisticati delle commodities, miglioramento dell´efficienza energetica ed emissiva e ottimizzazione della gestione dei titoli CO2. Sono intervenuti Antonio Nodari di Poyry, Nicola Rega di CEPI, Nino Franco di Enea.

L’incidenza del costo energetico per il settore cartario rispetto al valore della produzione si attesta tra il 20% e il 45% a seconda delle tipologie di prodotto. “Se si considera l’incidenza del costo energetico sul valore aggiunto della produzione” spiega Massimo Medugno, DG Assocarta durante il seminario “così come viene calcolato in Germania superiamo il 50%”.

Medugno ha inoltre sottolineato come le misure di supporto all’industria energivora in Italia siano inefficaci rispetto al resto d’Europa. Le imprese energivore europee non pagano gli oneri sull'autoconsumo, meno che mai su quelli esistenti. Esiste ad esempio una forte disparità di trattamento tra le cartiere in Italia e in Germania dove si prevedono oneri sull’autoconsumo che non andranno a riguardare impianti già esistenti o settori energivori come nel nostro Paese. Mentre la bolletta elettrica del settore rimane significativamente superiore ai 120 Euro/MWh, oltre il doppio del competitor tedesco.

Se invece consideriamo il costo della bolletta complessiva (elettricità e gas) è superiore a 1,3 miliardi di euro pari al 20% del valore del fatturato, escludendo il costo degli oneri CO2. Il conto pagato dal settore in termini di oneri di sistema e costi accessori arriva a 230 milioni di euro l’anno, circa il 17% del costo totale della bolletta. A questo valore si il 5% degli oneri di sistema all’autoconsumo introdotti dall’Art.24, tema già dibattuto dal Presidente Culicchi ieri al MIAC per il quale è stato lanciato un appello al Governo,  pena il rischio di una “paralisi competitiva” che si sta allargando a macchia d’olio bloccando anche il rilancio gli investimenti”.

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