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Le industrie europee produttrici di carta, acciaio e metalli si collocano al vertice della catena del riciclo, realizzando quel processo di “final recycling”, che a partire da risorse derivanti da rifiuti, è in grado di dare vita a nuovi prodotti, consentendo un riciclo di materia effettivo e di qualità (material to material recycling).

E’ pertanto fondamentale mantenere, e se possibile rafforzare, nell’ambito del pacchetto sull’economia circolare attualmente in discussione presso le istituzioni europee, la definizione di “final recycling process” proposta dalla Commissione. L’obiettivo è quello di chiarire che il processo di riciclo finale inizia solo quando, concluse le operazioni di raccolta/selezione/trattamento, il rifiuto o il materiale derivante da rifiuto entra in un vero e proprio processo di produzione, che porta alla generazione di nuovi prodotti e all’avvio di un nuovo ciclo di vita.

 

Tutte le precedenti fasi della catena del valore del riciclo (raccolta, selezione, trattamento, etc) sono necessarie e insostituibili, ma, in un modello europeo che vuole dirsi veramente circolare, trovano la loro ragion d’essere solo nel momento in cui sono in grado di alimentare in maniera efficiente il processo di riciclo finale.  

In questo contesto la proposta della Commissione UE di misurare i tassi di riciclo reali sulla base dell’input al processo di “final recycling”, rappresenta un passo irrinunciabile per promuovere un effettivo riciclo di qualità dei materiali.  In coerenza con gli obiettivi e i principi dell’economia circolare, questo approccio consente infatti di evitare che rifiuti semplicemente raccolti o selezionati vengano indebitamente conteggiati come già riciclati, quando invece sono destinati, in tutto o in parte, allo smaltimento, all’incenerimento o all’esportazione fuori UE, in quest’ultimo caso senza alcuna garanzia di un adeguato trattamento o gestione.

In allegato il documento di posizione sul tema della misurazione dei tassi di riciclo elaborato in forma congiunta dalle federazioni europee dell’industria cartaria, siderurgica e metallurgica.

ASSOMET è l’Associazione nazionale degli imprenditori della metallurgia non ferrosa. Fondata nel 1946, aderisce a Confindustria ed inquadra le aziende italiane produttrici e trasformatrici di metalli non ferrosi: alluminio, piombo, rame, zinco, metalli preziosi e metalli minori.

Claudio De Cani Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;  Orazio Zoccolan  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ASSOCARTA Associazione Nazionale fra gli Industriali della Carta, Cartoni e Paste per Carta venne fondata l’11 maggio del 1888 con l’obiettivo di “tutelare l’industria e il commercio cartaceo italiano”. L’Associazione, aderente a Confindustria, ha oggi lo scopo di coordinare e promuovere gli interessi di ogni settore dell’industria cartaria in cui operino le imprese associate, e di tutelarli sia a livello nazionale che europeo attraverso CEPI, la Confederazione Europea dell’Industria Cartaria, di cui è socio fondatore.

Massimo Medugno Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;

FEDERACCIAI, Federazione delle Imprese siderurgiche Italiane, aderisce a Confindustria e conta 143 aziende associate che realizzano e trasformano oltre il 95% della produzione italiana di acciaio. Federacciai persegue l’obiettivo di tutelare, supportare e mettere in relazione tra loro le aziende produttrici e trasformatrici di acciaio e prodotti siderurgici affini.

Flavio Bregant  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;  Alfredo Schweiger   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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