18 marzo 2025 – Nella Giornata Mondiale del Riciclo 2025, Federazione Carta Grafica sottolinea la funzione strategica dell’economia circolare della filiera carta, stampa e trasformazione per la decarbonizzazione e la competitività del Paese. Ne ha parlato, oggi, presso Sala Stampa della Camera dei deputati alla presentazione ‘Proposta istituzione della giornata nazionale del riciclo della carta’ Massimo Medugno DG Assocarta in rappresentanza della Federazione Carta e Grafica.
“Nel 2024 il tasso di riciclo tricolore degli imballaggi in carta è sul podio europeo con il 92%. Significativi i risparmi in termini di emissioni CO2. Ed anche la media del tasso di riciclo esteso a tutti i materiali, in Italia, è al 71,9% contro una media UE del 65,4%” afferma Medugno. La vocazione storica al riciclo di carta e cartone in Italia è dimostrata anche dalla seconda posizione del nostro Paese (dopo la Germania), a livello europeo, per utilizzo di carta da riciclare con circa l’11% dei volumi complessivi.
Il 25 marzo 2025, alle ore 12.30, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, si terrà la conferenza stampa: “L’IGIENE DELLE MANI E DELL’ARIA INDOOR NELLE STRUTTURE SANITARIE: il ruolo dei sistemi di asciugatura e della gestione della qualità dell’aria indoor per la prevenzione della salute del cittadino e degli operatori” organizzata da Assocarta in collaborazione con Afidamp.
Il ruolo dell’igiene delle mani nella prevenzione, già al centro dell’interesse dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con la Giornata Mondiale per l’Igiene delle Mani, è risultata essenziale nel corso della pandemia da Covid-19. Oggi è oggetto di numerose ricerche scientifiche volte a sottolinearne il rilevo e l’importanza. Secondo uno studio recente condotto dalla Westminster University i batteri sulle dita delle mani asciugate con carta monouso diminuiscono del 76% mentre aumentano del 194% se le mani vengono asciugate ad aria calda e del 42% se l’asciugatura viene fatta a lama d’aria.
L’On. Ignazio Zullo, membro della Commissione 10a permanente del Senato aprirà i lavori su questa tematica di grande impatto sociale e di rilevante interesse per amministrazioni, istituzioni e cittadini.
Roma, 27 febbraio 2025 – Assocarta, Assografici e SLC-CGIL, FISTEL CISL, ULCOM, UGL Chimici hanno sottoscritto oggi presso il Centro Congressi Frentani, a Roma, una dichiarazione congiunta con sei proposte per rafforzare la competitività del settore della carta e dell’imballaggio con un focus specifico su energia ed economia circolare.
Il settore cartario, cartotecnico, della trasformazione e della produzione di imballaggi esprime un fatturato di 18 miliardi di Euro ed è caratterizzato da un’occupazione stabile e di qualità: un capitale umano che conta oltre 80.000 addetti. La filiera, allargata al settore grafico e alle macchine, ha oltre160.000 addetti e con un fatturato di 28 miliardi rappresenta l’1,3% del PIL.
“Abbiamo l’energia più cara d’Europa, le fibre secondarie che vengono esportate in aree in cui c’è il “dumping ambientale”, ma grazie al capitale umano e alla sua essenziale competenza manteniamo la capacità di fare e di intraprendere” affermano Assocarta, Assografici e le OO.SS nell’incipit del documento congiunto.
Temi di politica industriale, legati alla sostenibilità energetica e ambientale, che nascono dalla forte consapevolezza che senza competitività e un sistema industriale adeguatamente sviluppato è difficile mantenere il sistema sociale che ha caratterizzato, sino ad oggi, l’Europa.
26 febbraio 2025 - “La base industriale dell'Europa è centrale per la nostra identità ed essenziale per la nostra competitività. Il nostro continente ha un ricco patrimonio industriale” Lorenzo Poli, Presidente di Assocarta commenta così il Clean Industrial Deal, usando le stesse parole con cui inizia il documento. Tale documento (il cui sottotitolo è “a joint roadmap for competitiveness and decarbonization”) è stato presentato oggi 26 febbraio nel summit industriale di Anversa in cui è intervenuta la Presidente della Commissione Europea.
Poli aggiunge che “l’industria italiana è in prima linea nel progresso tecnologico. Ha alimentato la crescita economica e sostenuto il nostro modello sociale“. Per questo Poli esprime apprezzamento per il documento europeo che indica due emergenze, il settore delle tecnologie pulite e quello delle industrie ad alta intensità energetica.
Queste ultime - secondo il Clean Industrial Deal - necessitano di un sostegno urgente per far fronte agli elevati costi energetici, alla concorrenza globale sleale e alle normative complesse, che danneggiano la loro competitività.
Tra pochi giorni si aprirà il summit di Anversa. Come ricorderete lo scorso anno, il 26 febbraio 2024, si era tenuto ad Anversa un vertice dell’industria europea, promossa da Cefic (confederazione europea dell’industria chimica), che aveva prodotto l’Antwerp Declaration ed aveva riproposto alle istituzioni europee con urgenza il tema della competitività e dell’industria, anticipando il dibattito attuale. L’iniziativa si ripeterà quest’anno, nella stessa data e le aziende e le associazioni potranno sottoscrivere la Dichiarazione. Confermata la partecipazione di Ursula Von der Leyen dopo aver annunciato il Clean Industrial Deal.
Cosa è accaduto dopo il 26 febbraio 2024? Nel settembre 2024 la Commissione Ue ha pubblicato il rapporto The future of European Competitiveness, cioè il Rapporto Draghi, che esamina le sfide affrontate dall’industria e dalle aziende, indicando tre aree di azione per perseguire maggiore produttività a crescita economica dell’area:
- L’Europa deve riorientare profondamente i suoi sforzi collettivi per colmare il divario di innovazione con Stati Uniti e Cina, soprattutto nelle tecnologie avanzate.
- Mettere a punto un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività.
- Mirare all’aumento della sicurezza e alla riduzione delle dipendenze.
Lorenzo Poli (Presidente Assocarta) sottolinea che il gas è essenziale per la manifattura italiana e per l’economia circolare Made in Italy ed afferma che “essere un hub del gas deve significare avere dei prezzi equi per la domanda, tramite una Gas Release che attende, ormai, da anni. Ogni giorno perdiamo produzione e lavoro, a vantaggio di concorrenti esteri, europei ed extraeuropei”.
Roma, 11 febbraio 2025 - Si è conclusa la tavola rotonda organizzata da Gas Intensive dal titolo “Gas Release: misura essenziale per la competitività della manifattura e del Paese”. L’evento, trasmesso in diretta streaming sui canali Askanews, ha visto la partecipazione di rappresentanti di spicco dell’industria e delle Istituzioni italiane. Durante l’incontro, i relatori hanno discusso l’urgenza di attuare la misura del Gas Release per sostenere la competitività delle imprese italiane, in un contesto di costi energetici elevati. È stata sottolineata la necessità di ricalibrare la misura, considerando l’importanza strategica del gas di importazione di tipo long-term come alternativa all’estrazione nazionale. Attualmente, i prezzi del gas in Italia sono più del doppio rispetto a quelli del periodo pre- covid (attuali 55 €/MWh vs 25 €/MWh, media dei prezzi dal 2010 al 2018) e molto più alti in Italia rispetto agli USA (dove il gas costa circa 10 €/MWh), ma anche nei confronti dei Paesi europei, registrando sistematicamente uno spread col TTF (hub olandese) di circa 2 €/MWh. Tutto ciò comporta una continua perdita di competitività per le imprese energivore italiane. Gli industriali hanno per questo lanciato un appello alla politica, affinché agisca in fretta con misure efficaci e non ulteriormente rinviabili.