Eventi e news
Venerdì 15 maggio ci ha lasciato il Presidente Onorario di Assocarta Cav. Aldo Marchi e con lui un pezzo di storia dell'imprenditoria italiana, non solo cartaria.
Un secolo di vita passato in compagnia della carta che fu il suo stesso nutrimento, oltre che "soggetto" della sua grande carica imprenditoriale.
Nell'articolo "Addio ad Aldo Marchi il signore della carta"pubblicato ieri da Il Giornale di Vicenza, Chiara Roverotto tratteggia le coordinate umane e imprenditoriali di un uomo mosso dall'essenzialità della vita, dall'eleganza del pensiero (e non solo), dalla bellezza dell'arte, dal forte legame affettivo con la famiglia, e la sua terra natale. "L’etica rappresentava il primo dei suoi valori ... uomo di spirito, esperto di arte ha sempre creduto nella carta". La sua storia iniziò con i fili di seta, e poi la carta della quale raccontava l'essenzialità. «Perché la carta è come il pane. Come possiamo farne senza? Si può parlare di progresso, tecnologia, ma se pensiamo a quante volte al giorno usiamo un foglio per scrivere, per incartare un oggetto, un regalo, ci rendiamo conto che rappresenta un bene insostituibile. Come la pagnotta».
BRUSSELS, May 11, 2020 (Fastmarkets RISI) - Italian paper and board (P&B) production was stable year on year in the first two months of 2020, but with remarkable differences between grades, according to the latest data from the Italian association of pulp, paper and board producers Assocarta. Graphic paper production fell by 8.6% year on year, with coated grades falling by 11.9% and woodfree papers improving by 0.8%. Tissue and specialty paper production grew by 1.8% and 6.3% year on year, respectively during the period, while packaging paper production increased by 3.0%, with containerboard rising by 5.0% and wrapping and packaging paper improving by 0.6%. According to data from Assocarta based on a selected number of companies, graphic paper production plummeted by 17% year on year in March, while tissue and packaging paper production increased by 5-6% and 1%, respectively. The Italian paper industry’s revenues plummeted by 9.1% year on year in the first two months of the year because of price reductions in all paper grades. In terms of raw material, paper for recycling (PfR) prices started to increase in March because of a shortage due to the spread of Covid-19 in the country. “The decreasing trend [of PfR prices] due to oversupply stopped in February when the spread of Covid-19 and the measures taken by the national government reversed the situation […] and PfR collection was not sufficient to satisfy the growing demand from paper mills,” Assocarta said. It added: “As a consequence, prices for all PfR grades rose between March and April, by Euro 20-25/tonne ($22-27/tonne) on average and by more than Euro 35/tonne for old corrugated containers, while paper prices remained stable.”
#11maggio1888 #132Assocarta
Lo precisiamo spesso, quando scriviamo di Assocarta nei nostri documenti, che l’11 maggio 1888 viene costituita Assocarta.
Quest’anno ci permettiamo di ricordarlo.
Nel 1888 l’Italia e’ alle prese con l’avventura coloniale in Africa, dove si confronta con potenze come la Gran Bretagna. Nello stesso anno viene promulgata l’Enciclica Libertas da parte di Leone XIII.
Oggi, dopo 132 anni, siamo alle prese con uno dei momenti più difficili della storia repubblicana, forse il più complesso.
Un importante uomo politico italiano, assassinato 40 anni fa (il 9 maggio 1978), nel suo ultimo discorso, a proposito di tempi complicati, diceva “Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà” (Aldo Moro nel suo ultimo discorso ai gruppi parlamentari).
Coraggiosi e fiduciosi.
Aggiungiamoci sostenibili, innovativi e resilienti.
Siamo già nel 133^ anno.
A cura di Massimo Medugno
"#Liberazione" di Massimo Medugno
Oggi è il 25 aprile gravato da fardelli storici spesso ripescati in maniera strumentale e per questo divisivi.
Forse, aveva ragione un presidente del consiglio di qualche anno fa, quando propose di far diventare il 25 aprile la festa della libertà, nel presupposto che la libertà è irrazionale e può portare al bene e al male, ma se la si nega per paura del male, il male prodotto è ancora più grande.
Quest’anno, poi, il 25 aprile è “caricato” di qualcos'altro, dalla “liberazione del virus” come se fosse una guerra.
Gli USA nell’uso della terminologia bellica sono senz’altro dei maestri, ma tutti noi siamo forse un po’ tentati di usare gli stessi toni.
D’altro canto, quante volte abbiamo sentito usare il termine “liberazione” a mo’ di metafora: liberazione dal bisogno, dalla tirannia del modulo, addirittura la liberazione dalla carta e dalla burocrazia.
Forse, a qualcuno verrebbe voglia di “liberarsi dalle metafore”!
L’unico problema è che un virus non è un regime e che è addirittura più imprevedibile della burocrazia.
Sono necessari sforzi straordinari, su questo non c’è dubbio, ma bisogna continuare a fare l’ordinario bene in questi tempi straordinari.
Ad esempio, basta scrivere di semplificazione: scriviamo bene le norme.
Ancora il Green New Deal è l’unica chiave per un “Greenrecovery”, affermazione ricorrente: certo lo sviluppo sostenibile sarà fondamentale (e chi lo mette in dubbio?), ma non distraiamoci troppo con i colori e badiamo a fare qualcosa di nuovo e insieme concreto.
Fare l’ordinario in tempi straordinari, un po’ come ha fatto il settore cartario nelle settimane appena trascorse fornendo il suo supporto essenziale al benessere di ognuno di noi.
Sapendo che se la carta è “essenziale”, lo sono anche gli altri settori manifatturieri.
Fare l’ordinario in tempi straordinari, celebrando la memoria o – perché no? - la liberazione dalle metafore.
Con il sottofondo dell’inno di Mameli o di “Giu’ la testa” di Morricone. Fate voi.
A cura di Massimo Medugno
#dellacartatipuoifidare
20 aprile 2020 - Forse è un po’ presto per dire chi ha vinto e chi ha perso in questo difficile momento, anche perché bisognerà vedere quanto durerà ancora.
Chi sembra aver perso è il trasporto aereo e il turismo. Chi invece vince sono le telecomunicazioni, il farmaceutico, la grande distribuzione e il commercio elettronico.
L’auto sembra essere tra i perdenti, ma grazie al trasporto privato che prevarrà su quello pubblico, tornerà in auge.
Vince anche la manifattura, intesa come capacità di fare le cose. Le vicende che riguardano apparecchi medicali e mascherine, appaiono sintomatiche. In qualche modo è importante saper fare, in particolare alcune cose, a prescindere dai mercati e dai costi.
La carta segue il trend. Logistica e distribuzione hanno bisogno del servizio dell’imballaggio, ambientalmente sostenibile (un imballaggio in cartone raccolto e riciclato in 14 giorni torna a fare il suo mestiere). Le carte igienico e sanitarie sono un importante presidio per l’igiene, insieme alle tante applicazioni nel farmaceutico e medicale.
Ma, quando, si vogliono raccontare questi giorni, ecco la carta, sempre lì.
La rete, messaggini, whatsapp, facebook, però quando c'è da raccontare e da immaginare il domani ci vuole la carta. Su questo argomento la splendida copertina de "Il Foglio" di sabato 18 aprile è meglio di qualsiasi editoriale (https://www.ilfoglio.it/scienza/2018/03/18/news/dentro-agli-occhi-dei-bambini-ce-il-segreto-del-cervello-umano-184528/).
Non lasciare passare un giorno senza prendere un appunto, fare una lista, scarabocchiare su un foglio. Sembrerà un obiettivo di portata non amplissima, ma è dalle piccole cose che nascono le grandi.
È anche ciò che contribuisce al nostro "fitness" e alla nostra memoria. E la memoria sta nel cervello, il nostro “muscolo” più importante e delicato.
di Massimo Medugno DG Assocarta
Assocarta e CEPI, associazione europea dell'industria cartaria, sottoscrivono l’appello europeo per il #recuperoverde dopo il #coronavirus per far ripartire e rendere più forte l'economia europea per un futuro sostenibile.
Nella dichiarazione i firmatari chiedono la creazione di una alleanza globale di decisori politici di tutti i partiti, di leader sia aziendali che del mondo finanziario, ONG, think tank, stakeholder per il sostegno e l’attuazione di “Pacchetti di investimento per il recupero verde”. L’attuale emergenza non farà passare in secondo piano la lotta al cambiamento climatico e la cura ambientale dei territori.
Leggi l'articolo pubblicato su https://www.corriere.it/ambiente/20_aprile_14/appello-europeo-il-recupero-verde-il-coronavirus-3
Leggi il comunicato stampa di CEPI http://www.cepi.org/Green%20Recovery
"Siamo essenziali" di Massimo Medugno
Da oggi 14 aprile la selvicoltura e l’industria del legno sono considerati essenziali, insieme al commercio di carta, per effetto dell'ultimo DPCM del 10 aprile.
Un fatto importante a cui guardiamo con responsabilità.
In questo modo il sistema della bioeconomia circolare della carta viene complessivamente dichiarato essenziale.
Negli Stati Uniti i settori essenziali vengono definiti “life-sustaining”, con un’espressione più suggestiva.
Tra questi ci sono la foresta, il legno e la carta e l'igienico sanitario, che corrispondono al vigente quadro italiano dei settori, senza ovviamente far riferimento ai nostri codici Ateco.
I cittadini italiani sanno che questa essenzialità, prima che giuridica, è nei fatti. L'industria della carta e della trasformazione continua a produrre - al servizio del paese - imballaggi per alimenti e medicinali, carte igienico sanitarie, carte per usi speciali e medicali, oltre che per la cultura e l'informazione.
Ma l’industria della carta svolge un ruolo strategico nell’economia circolare del Paese: ogni anno più di 5 milioni di tonnellate vengono riciclate dagli stabilimenti italiani (10 tonnellate al minuto) e nell’imballaggio in carta il riciclo supera ormai l’80%. Con investimenti in via di completamento che amplieranno la capacità di riciclo, l'industria della carta italiana realizza concretamente l'economia circolare nel nostro paese.
L’attenzione e’ ora rivolta, soprattutto, alle materie prime secondarie, alla loro disponibilità e ai relativi costi di approvvigionamento.
Da ciò dipende lo svolgimento delle attività essenziali dell’industria cartaria, il ruolo dell’Economia Circolare durante l’emergenza e nella successiva fase della ripresa.
#lagentedellacarta #questoviruslofermiamouniti #economiacircolare
Manca poco a Pasqua, la festa più importante del cattolicesimo.
In altri anni il periodo pasquale è stata anche la dolce anticipazione di qualche giorno di vacanza, in una primavera che avanzava e che ci proiettava all’aperto.
Quest’anno non sarà così, ci porteremo tanti pensieri e riflessioni, credenti e non credenti (distinzione assurda e un po’ manichea a volte utilizzata…), “costretti” (ma a distanza di sicurezza) nel periodo più difficile della storia repubblicana.
Avremo fatta la nostra fila per qualche uovo e la colomba e organizzato una video chiamata con parenti e amici, mentre attendiamo di capire come proseguirà il lockdown dopo il 13 aprile.
Nei tanti pensieri e riflessioni, lasciamo però un po’ di spazio alla speranza… che è un rischio che dobbiamo correre.
La speranza è un concetto che vale per i “credenti” e per i “non credenti” (stavolta uso io la assurda distinzione). Speranza e fiducia, d’altro canto, sono concetti ampiamente riconosciuti anche dalla teoria economica.
E cerchiamo di assomigliare ancora meglio (e di più) alla carta.
Versatile e flessibile, ma rigida e resistente (magari per ribadire un principio); pronta ad accogliere contenuti, ma pronta a proteggere da contaminazioni; trasparente ma riservata, di origine naturale ma con la capacità di riciclarsi.
Un foglio di carta può essere dimenticato senza però essere condannato all’oblio.
E, magari, utilizzato per fissare qualche sogno. Per non farci prendere alla sprovvista, quando ne avremo – presto - bisogno.
Buona Pasqua #lagentedellacarta
di Massimo Medugno DG Assocarta
Foto: Cartiere di Trevi