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L’analisi dei vertici del settore ieri alla Fiera Ecomondo di Rimini
ad una tavola rotonda dal titolo “Dal riciclo della carta all’eco-design”

Rimini, 9 novembre 2012 - L'industria cartaria in Italia soffre il calo dei consumi dovuto alla crisi ma soprattutto il peso dei costi dell'energia che gravano sulle imprese per oltre il 20% in più rispetto ai competitor europei. Questo è quanto è emerso alla tavola rotonda “Dal riciclo della carta all’eco-design” che si è svolta ieri mattina alla Fiera Ecomondo di Rimini alla presenza del gotha della autorità del comparto cartario italiano, Paolo Culicchi Presidente Assocarta, Carlo Montalbetti Direttore di Comieco e Piero Attoma Presidente Gifco, intervenuti insieme al giornalista ed esperto di tematiche ambientali Guido Viale, all'a.d. Pro-Gest Bruno Zago, fondatore del gruppo privato numero uno in Italia per la produzione di carta riciclata e al designer Roberto Pamio che ha collaborato alla realizzazione della nuova linea di arredi in cartone riciclato P-One.

L'incontro, moderato dall'autorevole giornalista Antonio Cianciullo de La Repubblica, si è sviluppato intorno all'analisi della situazione attuale del comparto cartario italiano, delle sue problematicità e delle possibile soluzioni.


"Per l'industria cartaria questo è un periodo di notevole transizione - ha affermato Paolo Culicchi, Presidente di Assocarta- Se prima della crisi in Italia venivano prodotte 10 milioni di tonnellate di carta, oggi raggiungiamo quota 8,4 milioni di tonnellate. Questo calo è dovuto alla riduzione dei consumi generale che si rispecchia per la nostra industria nel calo della produzione di carta stampata ma anche nella riduzione della produzione di carta per imballaggio: nel quinquennio 2007-2012 sono state perse 700 mila tonnellate di ondulati. La domanda è debolissima e si imballa sempre meno".

Ma il rischio più importante per l'industria cartaria è quello che riguarda la competitività tecnologica che si è spostata in Cina e Sud Est asiatico con la complicità degli scandinavi. "Non possiamo competere con paesi che hanno economie pianificate e ingenti aiuti di stato - continua Culicchi - la Cina nel 2011 ha prodotto 99.3 miliardi di tonnellate di carta e nel 2012 raggiungerà quota 103-104 milioni di tonnellate con una crescita del 7,8 %".

“Non possiamo competere – interviene Bruno Zago, a.d. Pro-Gestsoprattutto se i costi dell’energia rimangono quelli attuali: se vogliamo far crescere il mondo del cartone e del suo riciclo dobbiamo essere messi nelle condizioni di competere per lo meno con i nostri vicini di casa, che a pochi chilometri di distanza da noi pagano l’energia il 20% in meno di noi. Per un gruppo industriale come il mio  questo potrebbe significare una differenza di 10 milioni di euro l’anno. Se potessi risparmiarli in energia potrei investirne 8 e  con 2 far felici tutti i miei dipendenti”.

 “Per dare un impulso al comparto della carta e del suo riciclo - spiega Montalbetti ciò di cui abbiamo bisogno è anche una maggiore rappresentanza internazionale dell’industria del riciclo e l’introduzione della valorizzazione del riciclo di prossimità, che significa accelerare il processo di tracciabilità del materiale”.

La nostra – aggiunge Culicchiè un’industria che pur utilizzando energia e acqua ha ridotto negli ultimi 15 anni il fabbisogno di energia e l’impiego di acqua del 30% e del 40% rispettivamente, per unità di prodotto. Ad oggi abbiamo raggiunto il 90% di riciclo dell’acqua impiegata ma ci stiamo impegnando verso un ulteriore “chiusura” dei cicli delle acque nei nostri impianti”.


“Oggi si pone particolare attenzione all’impronta ambientale dei prodotti – spiega Attomacome Gifco abbiamo fatto notevoli sforzi per ridurre il peso dell’imballaggio e per continuare in questa direzione potrebbe essere utile un incentivo come l’istituzione di un premio per l’innovazione”.

Al di là delle problematiche legate all’energia e alla competitività il settore carta-cartone, se parliamo di rifiuti e riciclo, è un ambito di forte avanguardia rispetto ad altri materiali: "La crisi della carta - ha spiegato Montalbetti - è legata al reperimento della materia prima ma l'Italia in questa direzione ha fatto un balzo straordinario: siamo passati da una penuria di materia prima alla completa sostituzione di questa con quanto proveniente dalla raccolta differenziata. Oggi siamo diventati persino esportatori. La raccolta differenziata nel 2011 si è dimostrata stabile nonostante l'importante calo dei consumi e nel 2012 a fronte di un calo sempre più pesante dei consumi ha subito solo una lieve flessione, a dimostrazione che si sta consolidando un comportamento virtuoso tra gli italiani. Un comportamento virtuoso che riguarda in primis carta e cartone".


Un comportamento virtuoso che però non si dimostra sufficiente a raggiungere gli obiettivi prefissati: al di fuori del mondo della carta, se osserviamo la quota generale del riciclo, l'Italia si assesta al 30% quando secondo gli obiettivi dovrebbe raggiungere il 65%.

La fase della trash art è già stata vissuta – aggiunge Vialee sappiamo come l’arte preceda, accompagni e compenetri il design il quale ha i vincoli più stretti dell’applicabilità quotidiana, dell’immediatezza. Quello che serve oggi anche per dare uno slancio  nuovo al mercato della carta e del riciclo è la capacità di vedere negli oggetti qualcosa di diverso da ciò che sono, serve la capacità di guardare oltre, al futuro”.

E a questo, come nuova direzione di possibile sviluppo per la carta e il cartone riciclato,  ci ha pensato Tiziano Remor a.d. di P-ONE, l’azienda del gruppo Pro-Gest specializzata in design ecosostenibile, in collaborazione con Pamio Design, lo studio fondato dal noto architetto e designer Roberto Pamio, che proprio ad Ecomondo ha presentato ufficialmente la sua nuova collezione di eco-arredi in cartone riciclato proveniente dalla filiera del riciclo Pro-Gest, dall’esclusivo design e al 100% made in Italy.

Il cartone – ha spiegato Roberto Pamio- era già stato usato ma mai ancora in modo da pensare a dei prodotti di design industrializzabili. Il cartone per essere davvero valorizzato deve essere avvicinato al grande pubblico attraverso degli inserti più familiari in legno, acciaio o tessuto. Il cartone è un materiale perfetto per il momento che stiamo vivendo: è un materiale povero ma dalle straordinarie caratteristiche tecniche di leggerezza e sostenibilità. Creare con il cartone è stata una bella sfida, è stato divertente. E forse un po’ di divertimento e di creatività è proprio ciò che serve per uscire dalla crisi”.

La tavola rotonda si è tenuta all’interno del prestigioso spazio del Caffè Scienza, nel cuore della Fiera di Rimini, interamente allestito con gli eco-arredi P-One, esposti anche all’interno dello stand Pro-Gest al PAD D1 stand 115 completamente realizzato in cartone riciclato.

Ora la nuova collezione è pronta per essere industrializzata e venduta anche on line tramite il sito poneshop.it

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