CHIUDI

Assocarta con Cepi, la Confederazione Europea dell’industria cartaria, ed EPIS, l’Associazione Europea dell’industria della cellulosa e pasta legno, presentano l’iniziativa europea di comunicazione #GreenSource sul contributo delle industrie dellla filiera cartaria e forestale all'obiettivo 2050 sulla neutralità climatica. Le cartiere svolgono un ruolo chiave nel soddisfare le esigenze dei cittadini europei, offrendo #ProdottiVerdi che contribuiscono a uno stile di vita sostenibile, assicurando che le foreste continuino a crescere, assorbendo CO2 e proteggendo la biodiversità.

 

Tutto il legno utilizzato dall’industria cartaria proviene da fonti legali e certificate e da foreste gestite in modo sostenibile, che tutelano la biodiversità. "Continueremo a dare alle persone la possibilità di fare scelte sostenibili fornendo un portafoglio - in crescita - di prodotti rispettosi del clima basati su materiali di origine sostenibile, rinnovabili e riciclabili ed effettivamente riciclati. In Europa l'85% degli imballaggi in carta sono già riciclati e ampliando l’utilizzo delle fibre di secondo impiego, ad esempio, nel campo del contatto per alimenti, potremmo dar ulteriore impulso all’Economia Circolare in Italia e in Europa " afferma Lorenzo Poli Presidente di Assocarta. “E i progetti per il Recovery Fund devono andare in questa direzione, cogliendo l’opportunità che l’Italia ha appena recepito con le direttive sui rifiuti, che innalzano gli obiettivi di riciclaggio e prevedono un piano nazionale per la gestione dei rifiuti” conclude Poli. “Possiamo aiutare a decarbonizzare l'economia, e rivoluzionare le abitudini di consumo, grazie alle nostre innovazioni alternative ai materiali fossili. Secondo un recente studio di Material Economics già oggi il 25% dei polimeri di sintesi potrebbero essere facilmente sostituiti con carta e cartone senza compromettere la funzionalità del prodotto finale" afferma Ignazio Capuano, Presidente di Cepi. #lagentedellacarta #dellacartatipuoifidare #essenzialicircolari

 

areasoci

 

Igiene, accettate compromessi?